(12 – 13) New York Knicks 102 – 122 Indiana Pacers (11 – 16)
Altra caduta per i New York Knicks, che continuano a faticare in questa stagione a trovare il giusto ritmo per imporsi come potenza ad Est. A superarli degli Indiana Pacers non di certo famosi per la loro continuità ma che riescono comunque a chiudere il match con scioltezza. All’intervallo il vantaggio dei padroni di casa è già di 13 lunghezze, mentre nella ripresa si arriverà addirittura sul +27. Tutto merito del notevole quintetto Pacers che chiuderà per intero in doppia cifra (Chris Duarte, Domantas Sabonis e Miles Turner addirittura scavalleranno i 20 punti).
Per i Knicks altra prestazione mediocre, soprattutto in difesa. Cosa che di certo turba l’head coach Tom Thibodeau, lui che è un guru difensivo. Indiana finirà il match col 53% dal campo. Troppo per RJ Barrett (19 punti) e Julius Randle (18).
Gli Heat si aggiudicano il “nuovo” classicone della Eastern Conference, superando 113-104 i campioni in carica dei Milwaukee Bucks e interrompendo la loro corsa alla vetta della conference.
Partono meglio gli ospiti che, grazie ai suoi Big Three, cominciano a fare il solco. All’intervallo il vantaggio Bucks è già di 7 punti, troppo pochi però per i ragazzi di coach Spoelstra. Sull’onda di un Giannis Antetokounmpo non particolarmente ispirato (solo 15-6-4 per lui), Miami comincia ad accorciare le distanze in vista della staccata finale nell’ultimo periodo, che mette la firma al 69-53 dell’intera ripresa.
Mattatore della serata Caleb Martin, che chiuderà il match con 28 punti in 12 tiri, incluse 6 triple sugli 8 tentativi.
(8 – 16) Oklahoma City Thunder 110 – 109 Toronto Raptors (11 – 14)
Vittoria esterna per OKC che alla Scotiabanck Arena in Ontario conquista in grande stile l’ottava vittoria stagionale. La partita tra Thunder e Raptors e veloce e divertente, caratterizzata dai diversi parziali che entrambi i gruppi metteranno a referto. Parte meglio OKC che, guidata da un Shai Gilgeous-Alexander da 26 punti e 9 assist, nel terzo quarto firmerà un parziale da 25-3. Sufficiente per aprire l’ultimo periodo sul +11, ma non abbastanza per pensare il match sia giò deciso.
Il 23-8 che i padroni di casa metteranno a referto nel quarto quarto rimette tutto in gioco, fino addirittura al soprasso 109-107 dopo un canestro di Justin Champagnie. Ci pensa però Mike “The Moose” Muscala a riportare il match sul binario direzione Oklahoma, con una tripla che fissa il punteggio sul 110-109 finale. A nulla servirà il tap-in sulla sirena dello stesso Champagnie, una gioia strozzata dalla review degli arbitri e dall’invalidazione del canestro.