(8-21) New Orleans Pelicans 97-112 San Antonio Spurs (10-16)
La recente doccia fredda seguita agli aggiornamenti tutt’altro che positivi riguardo il recupero di Zion Williamson dall’infortunio accompagna i Pelicans alla trasferta in Texas. Che non sia serata per i New Orleans lo si intuisce – tra le righe – già dopo 12′: la squadra di Willie Green tira con il 52% abbondante dal campo contro il 40% degli avversari, ma davanti alla prima pausa ci sono gli Spurs (26-28). La tripla di Doug McDermott consente agli Spurs di andare negli spogliatoi a metà gara con due punticini di vantaggio (52-54). Nel terzo periodo, in due minuti esatti a cavallo della metà del quarto, i padroni di casa sembrano poter allungare le mani sull’incontro. Il parziale di 7-0 rompe la parità a 68: per il guizzo decisivo si deve attendere però il quarto periodo. San Antonio, sopra di uno in avvio (83-84) doppia New Orleans 29-15 e timbra il decimo successo della sua stagione. New Orleans non riesce a dare continuità al successo contro Detroit e affida le sue speranze ai 27 punti, nove rimbalzi e sette assist di Brandon Ingram e alla doppia doppia da 17 punti e 12 rimbalzi di Jonas Valanciunas. 15 punti in uscita dalla panchina per Alexander-Walker. Valanciunas, a quota 12 già a metà gara, porta sempre sostanza alla produzione di squadra in attacco, ma soffre assai il gioco a due in pick-n-roll di San Antonio. Gli Spurs innescano Poeltl alla grande e vengono ripagati dalla doppia doppia (24 punti, 12 rimbalzi, 1o-12 al tiro). 24 anche i punti di Derrick White, che avvicina la tripla doppia completando il tabellino con otto rimbalzi, nove assist e quattro palle rubate. Una tripla doppia silenziosa la confeziona invece Dejounte Murray (10 punti, 12 rimbalzi, 1o assist). 17 punti firmati da Keldon Johnson (3-5 dalla lunga distanza).
Highlights
(12-15) Minnesota Timberwolves 1116-111 Portland Trail Blazers (11-16)
Non basta il rientro di Lillard in cabina di regia a Portland nel faccia a faccia targato Northwest Division che la vede opposta ai Minnesota Timberwolves. Il sottotesto della sfida è la necessità di un successo per ambedue le compagini, che si presentano all’incontro con il medesimo record e in striscia negativa rispettivamente da quattro e cinque partite. Sette turnover di Portland nel 1° quarto contribuiscono al vantaggio Twolves 33-26 in apertura. Quello delle palle perse sarà un tema spinoso per i padroni di casa nel corso della gara, visti i 24 punti avversari scaturiti dalle 19 accumulate. A metà partita un solo punto separa le squadre (56-55). Con un parziale di 12-1 in 2:30 di gioco nel terzo quarto Minnesota tenta lo strappo (68-56), ma è ancora presto per cantar vittoria. Entrando nel quarto decisivo il margine si è più che dimezzato complice una delle cinque triple di serata da parte di Ben McLemore (89-84). Dalla parità a 89 Portland pesca il guizzo per agguantare il massimo vantaggio e andare per prima in tripla cifra a tabellone, ma non basta. Due triple di D’Angelo Russell completano il rientro degli ospiti e con 4′ da giocare l’inerzia si sposta dalla parte di Minnesota. Tornano d’attualità le palle perse, parte del merito va alla difesa dei Twolves, capaci di mettere le mani su molti possessi cruciali. Beverley piazza due giocate decisive nell’ultimo minuto: appoggio indisturbato in transizione per il +6 (112-106) e rubata sulla rimessa Blazers. La tripla di Lillard mette un brivido riportando i suoi a un solo possesso. A 20″ dalla fine, i Twolves dispongono ancora di un timeout e un fallo da spendere, situazione che complica la risalita Blazers. D’Angelo Russell segna i punti 17 e 18 della sua partita e chiude i conti. Prima vittoria in Oregon dal 2016 e serie di K.O. interrotta.
Miglior marcatore per Minnie è Anthony Edwards: 24 punti, quattro rimbalzi e tre assist. Doppia doppia da 23 punti e 1o rimbalzi per Karl-Anthony Towns. 14 punti, otto rimbalzi per Jarred Vanderbilt (6-8 al tiro). Per Portland, Lillard torna con 24 punti, 11 rimbalzi e sei assist in 37′ (5-17 al tiro e cinque palle perse). In uscita dalla panchina bene anche Anfernee Simons (26 punti) e Ben McLemore, particolarmente caldo in una fase del match (5-6 da tre, per 15 punti).
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(5-23) Orlando Magic 94-106 Los Angeles Lakers (15-13)
Reduci dal finale serrato di sabato, contro i Clippers, gli Orlando Magic tornano sul parquet dello Staples Center per affrontare stavolta i Lakers. Ancora diversi gli assenti, in casa gialloviola spicca per la seconda gara consecutiva lo stop di Anthony Davis. Inizio per nulla scoppiettante da entrambe le parti: Orlando non trova il fondo della retina per quasi tre minuti in avvio e tocca a Franz Wagner rompere il ghiaccio con la tripla dall’angolo. L.A. ne approfitta solo in parte e dopo il 7-0 iniziale è protagonista di un blackout altrettanto prolungato che consente ai Magic di portarsi avanti nel punteggio a +7. Al termine della prima frazione, i punti di Orlando arrivano quasi per metà da seconda opportunità (11 su 25 a tabellone). Nel secondo periodo, si mette al lavoro LeBron, ispiratore del 14-6 con cui i Lakers fanno capolino a +1 (31-32).
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All’intervallo è +3 Magic sul 52-49 ma il vantaggio è destinato a durare ancora per poco. LeBron James apre il secondo tempo con una tripla per la parità ed è una dichiarazione di intenti che arriva forte e chiara. Da lì in avanti i Lakers fanno letteralmente il vuoto, piazzando un parziale di 23-0 – 29-4 prima del riposo di LeBron in panchina, con poco meno di tre minuti da giocare nel terzo periodo. Terza frazione in archivio 62-85. Nessun canestro dal campo per quasi 10′ da parte dei Magic, la cui reazione nel 4° quarto è insufficiente e tardiva. Nonostante gli sforzi, il margine di L.A. non cala mai sotto i 10 punti e i gialloviola conquistano la quinta vittoria nelle ultime sette partite.
Tripla doppia n° 101 in carriera per LeBron James, la seconda stagionale: 30 punti, 11 rimbalzi, 10 assist. 19 punti, sette rimbalzi e cinque assist per Russell Westbrook. Stessi punti anche per Talen Horton-Tucker, che ruba ben sei palloni. In uscita dalla panchina, 13 punti con 3-5 dall’arco per Carmelo Anthony. Lato Magic, secondo peggior record della lega, in luce Franz Wagner (20 punti, sette rimbalzi, due assist), Cole Anthony (21, sei rimbalzi, cinque assist) e Wendell Carter Jr. (16 punti, otto rimbalzi). Nella second unit contributo costante da Terrence Ross (15 punti, sei rimbalzi).
La tripla doppia di LeBron James