Kevin Durant, tenuto a riposo da coach Steve Nash in occasione della partita della scorsa notte contro gli Oklahoma City Thunder, ha trovato comunque il modo di far parlare di sé. Il nativo di Washington, infatti, ha ricevuto un’ammenda di $15 000 dalla NBA per aver utilizzato termini volgari ed irrispettosi in occasione di una recente intervista post-partita.
L’episodio incriminato risale allo scorso lunedì, quando Durant, visibilmente irritato a causa della sconfitta rimediata in trasferta contro i Portland Trail-Blazers, ha pubblicamente contestato l’impietoso calendario toccato in sorte ai suoi Nets e non solo.
Multa a Kevin Durant, le dichiarazioni ‘contestate’
Di seguito, le parole di KD:
“Non importa a nessuno se siamo costretti ad onorare ritmi folli come in questa circostanza. Gli organizzatori ci costringono a sguazzare nella m***a, lasciando poi a noi l’onere di capire come gestire la situazione senza ripercussioni gravi. Non mi sto lamentando esclusivamente dei nostri impegni, anche perché il calendario di ogni singola franchigia è un fo***to scherzo. Parliamo di un problema sistemico”.
Come riportato da Byron Spruell, President of League’s Operations, le affermazioni pronunciate dalla stella di Brooklyn non hanno superato il vaglio delle autorità incaricate di riesaminare le dichiarazioni di ogni singolo professionista NBA, e, poiché ritenute indecorose nei confronti del sistema organizzativo, sono state punite con una sanzione pecuniaria congrua.
Trattasi della seconda multa in trenta giorni per Durant, che si era già visto recapitare a dicembre una contravvenzione da $25 000 per aver insultato manifestamente un tifoso degli Hawks ad Atlanta.
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