L’All-Star Weekend di quest’anno è stato, almeno dal punto di vista dei ricordi, un po’ più speciale degli altri. La celebrazione del 75esimo anniversario della lega è stato un grande momento per ricordare i tantissimi e illustri nomi che hanno costellato il percorso della lega e che si sono ritrovati in quel di Cleveland. Il discorso di Shaq ne è un bellissimo esempio.
Dr J, Magic e Larry Bird, MJ, Shaq e Kobe: sono stati questi i volti della lega. Fino ad arrivare all’ultimo, sulle copertine da quasi vent’anni: LeBron James. All’età di 37 anni, il Re è ancora l’uomo di punta della NBA, ancora tra i giocatori più forti di tutta la lega e sicuramente quello più famoso a livello mediatico:
“Ho avuto il titolo di ‘ambasciatore’. Nessuno mi ha detto di farlo, ma sentivo che ‘se non io, chi altro’? Mi sono preso questa responsabilità e continuerò a farlo finché scenderò in campo”
Il volto di LeBron, dunque, è lo stesso della lega. E la lega stessa non è ancora pronta ad immaginarsi senza di lui. Parola di Adam Silver:
“Voglio essere chiaro. Non sono ancora pronto ad affrontare il discorso dell’era post-LeBron. Non per semplice rifiuto, ma perché ha vinto un campionato meno di un anno e mezzo fa. Dal mio punto di vista, LeBron sta giocando ancora ai livelli più alti”
“A un certo punto emergeranno nuovi giocatori in grado di prendersi questo ruolo di leader della lega. Sembra che succeda sempre così. Ma ora non sono pronto, nemmeno in minima parte, a iniziare a pensare ad una lega senza LeBron, perché lui continua ad essere importantissimo per la competizione e per la lega in generale”
Un ruolo di leadership che quindi, prima o poi, dovrà passare di mano. La lega non vuole ripetere l’errore fatto con Michael Jordan, quando a tutti i costi si provò a trovare il suo erede. Arriverà spontaneamente, parola di Silver. Ma per ora l’idolo delle nuove generazioni è ancora il Re. Così LeBron:
“È una responsabilità, sicuramente. Qualcuno lo ha fatto prima di me. E lo ha fatto in modo da migliorare ulteriormente quella posizione: rappresentare la lega con il massimo rispetto”
“Ci sono tante generazioni che cercano la loro ispirazione. Ed è sempre bello vedere entrare nella lega nuovi ragazzi e sentirgli dire che il loro giocatore preferito è LeBron James. Significa molto per me, perché penso che sia qualcosa che va ben oltre il gioco”
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