Celtics in rapida ascesa e alla ricerca della sesta vittoria consecutiva, Dallas recupera Jalen Brunson e Dorian Finney-Smith e prova a rovinare la serata di festa del TD Garden, che culminerà con il ritiro della maglia NBA numero 5 in omaggio a Kevin Garnett – qui abbiamo raccolto alcuni momenti top dei suoi anni a Boston. L’atmosfera è già calda nel pre-partita. KG arriva nell’arena e si fa subito notare. C’è anche Ray Allen, nonostante i dissapori del passato dopo il suo passaggio agli Heat.
NBA Sundays, Dallas Mavericks-Boston Celtics: la cronaca del match
Doncic è subito messo alla prova dai Celtics nei primi due possessi offensivi di Boston, pescato nel mismatch sotto canestro con Horford dopo il cambio. Partita che inzia su buoni ritmi e si va al primo timeout con i padroni di casa avanti 17-12.
https://twitter.com/celtics/status/1503096156263383042?s=20&t=NAEwXnfFklrAUNSyilFOBg
Le squadre perdono via via lo smalto per un paio di minuti e il punteggio fatica a progredire. Una smorfia di dolore per Doncic, che si dirige verso la panchina toccandosi la parte posteriore del ginocchio e alla ripresa del gioco continua a zoppicare. I primi 12′ di gioco vanno in archivio con i Celtics avanti di due sole lunghezze (18-20).
Le difese, del resto a livelli élite nella lega, la fanno da padrone. Tante però le palle perse evitabili da entrambe le parti: sette per Boston, cinque per Dallas dopo un quarto e mezzo. Jayson Tatum va in doppia cifra con il 2-2 dalla lunetta e Jaylen Brown accende il pubblico con un paio di reboanti schiacciate. Boston fa click e costruisce così il + 9 che costringe Jason Kidd a fermare la partita (32-41).
Spencer Dinwiddie garantisce ai suoi di andare al riposo di metà gara con uno svantaggio al di sotto della soglia psicologica dei 10 punti, grazie a una tripla a fil di sirena. +9 Celtics, dunque, che pure tirano con il 41 percento scarso di squadra, ma tengono gli avversari al 36%.
https://twitter.com/ESPNNBA/status/1503111229690232834?s=20&t=wh4WTY2RnxV9pTof_xmclw
Boston riprende il filo da dove si era interrotto e la prima tripla di serata di Al Horford, la quinta di serata per i Celtics, allarga il divario a +13. Doncic tiene a galla i suoi con sette punti nell’arco di soli due minuti e scrive 16 sul tabellino personale. Dallas rientra grazie al 9-9 dalla lunetta nella terza frazione e rimette la testa avanti con il canestro pesante di Dorian Finney-Smith (63-62). In un solo quarto gli ospiti raccolgono gli stessi punti accumulati nei due quarti precedenti (38) e si presentano agli ultimi 12′ con un possesso pieno di margine (76-73). Boston apre il quarto periodo con un 7-0 impreziosito dal coraggioso alley-oop di Derrick White per Robert Williams.
https://twitter.com/celtics/status/1503122414380544000?s=20&t=XsakGVsZmUoYla5GHiWIMw
Le squadre si scambiano la leadership reciprocamente con parziali e controparziali. Si entra negli ultimi 3′ dei regolamentari con Boston avanti di un punto soltanto (89-90). Doncic fissa la parità a quota 92 e nei possessi conclusivi ha la lucidità di punire la marcatura triplicata su di lui servendo Dinwiddie per la tripla potenzialmente decisiva a 9″ dalla sirena.
Molto meno lucido lo sloveno sulla rimessa avversaria dopo il timeout: foga in recupero sulla tripla tentata da Jaylen Brown e challenge obbligato da parte di Jason Kidd. Palla già in aria al contatto e quindi palla a due. Finale convulso, Boston vince la contesa ma Udoka chiama timeout frenetico per organizzare ultima rimessa con appena 3.5 secondi sul cronometro della gara. La tripla di Tatum finisce lunga sul secondo ferro e Dallas sbanca quindi Boston: 95-92.
26 punti, otto rimbalzi e altrettanti assist per Luka Doncic (8-16 al tiro), 19 per un Dorian Finney-Smith salito di colpi con l’andare del match, 18 per il clutch di serata a nome Spencer Dinwiddie. Dall’altra parte Jayson Tatum si ferma a 21 punti, 17 dei quali nella prima metà di gara e aggiunge 11 rimabalzi. Quintetto biancoverde tutto in doppia cifra: 17 punti, sei rimbalzi e due assist per Al Horford; 14 punti, cinque rimbalzi e quattro assist per Jaylen Brown, 15, sette e quattro per Marcus Smart.