“Oltre a mio figlio Bronny, se dovessi scegliere un giocatore con il quale vorrei condividere lo spogliatoio, la scelta ricadrebbe su Stephen Curry. Nonostante le battaglie combattute da avversari in passato, non si può non stimare un ragazzo che ha rivoluzionato per sempre il gioco della pallacanestro”.
Queste le parole di LeBron James, risalenti ad un paio di settimane fa, in risposta al quesito incentrato sui profili ideali con i quali vorrebbe giocare in futuro. Tuttavia, sebbene tale investitura veicolasse indubbiamente un profondo attestato di stima, a suo tempo Stephen Curry liquidò scherzosamente la faccenda, ricordando a tutti di esser un giocatore di Golden State ed allo stesso James di sentire come bastevole il semplice fatto di esser stato suo compagno di squadra all’All-Star Game.
Ritornato però sulla questione in occasione della sua comparsa durante l’ultima puntata di Volume Sports, podcast diretto dal compagno Draymond Green, Curry ha corretto il tiro, approfondendo con toni visibilmente emozionati il rapporto di stima reciproca che da sempre lo lega ad LBJ:
“Trovo surreale che LeBron James voglia giocare con me e riascoltare le sue parole mi provoca sempre un piacere immenso, quasi da brividi. Ricordo ancora il giorno in cui venne a Detroit per assistere alle Sweet Sixteen NCAA e si sedette a bordo campo per vedermi giocare dal vivo con la maglia di Davidson. Era già il miglior giocatore del mondo in quel momento e, giunto solo al suo quinto anno di NBA, animava già le conversazioni a riguardo di una sua futura introduzione nella Hall-of-Fame. Proprio perché si presumeva già che sarebbe potuto entrare in competizione con Jordan per il titolo di G.O.A.T., vederlo sugli spalti, interessato al sottoscritto nell’ambito di una partita tra universitari, mi lasciò senza parole”.
Continua Curry:
“In quell’occasione mi regalò una sua maglia autografata, che conservo ancora gelosamente a Charlotte nella casa dei miei genitori. Oltre alla sua firma, LeBron riportò perfino una dedica: “Al re della pallacanestro in North Carolina”. Nessun giocatore, anche a livello umano, è come lui e gesti di questo genere ne sono la prova inconfutabile. Parlando del futuro e di un’ipotetica trattativa per giocare con lui, sono in dovere di dire che mi sento a mio agio qui e voglio giocare esclusivamente per la squadra che ha creduto in me tredici anni fa. Un futuro come compagno di LeBron è fantasia; un accoppiamento del genere si può fare su NBA 2K, a costo però di porre fine al divertimento di tutti, perché sarebbe letale”.
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