Ci sono circostanze ed eventi che vanno oltre il regolare scorrere delle cose. Nella notte americana Gara 4 tra i Dallas Mavericks e i Golden State Warriors è passata in secondo piano quando si è venuto a sapere di una sparatoria in una scuola elementare poco lontano da San Antonio, Texas. Una vera e propria strage, di cui si contano ancora morti e feriti. Uno scosso Steve Kerr ha faticato a mantenere la calma di fronte ai microfoni dei giornalisti:
“Quando faremo davvero qualcosa per fermare tutto questo? Non ho più la forza. Da quando abbiamo terminato la nostra sessione di tiri sono morti 14 bambini a poche centinaia di miglia da qui. Negli ultimi 10 giorni, c’è stata una sparatoria in un market di Buffalo cui dei Neri hanno perso la vita; un gruppo di parrocchiani assassinati nel sud della California; e ora abbiamo dei bambini uccisi nelle scuole”
Le parole sofferte di Steve Kerr si aggravano dando un’occhiata ai numeri con precisione: 21 i morti totali, di cui 19 bambini.
Steve Kerr punta il dito contro il senatore Mitch McConnell
In un momento così delicato, l’allenatore degli Warriors non perde la lucidità per fare nomi e cognomi riguardo l’enorme problema delle armi da fuoco che da decenni interessa gli States. Sul banco degli imputati Mitch McConnell, uno dei senatori americani che si è rifiutato di votare a favore della legge per il controllo delle armi.
“Ci sono almeno 50 senatori che in questo momento di rifiutano di votare a favore di una legge che la Camera ha già approvato anni fa. E’ tutto fermo da più di due anni e c’è un motivo: vogliono mantenere il potere. Perciò chiedo a voi, Mitch McConnell e a tutti gli altri senatori che si sono rifiutati di fare qualcosa contro la violenza, le stragi nelle scuole, le sparatorie nei supermercati: continuerete a dare precedenza alla vostra voglia di potere rispetto alle vite dei nostri figli, dei nostri cari e dei fedeli di questo Paese? Perchè è esattamente ciò che sembra stiate facendo”