Stando alle dichiarazioni rilasciate in esclusiva da LeBron James al microfono di Chris Ballard, giornalista di Sports Illustrated, il celebre riferimento alla possibilità di giocare l’ultima stagione della sua carriera NBA al fianco del figlio Bronny non avrebbe avuto alcunché di premeditato. Tale suggestione, partorita da LBJ in persona lo scorso febbraio in occasione dell’All-Star Weekend, non sarebbe quindi stata la serissima divulgazione di un piano familiare così sensazionale da richiedere mesi di gestazione, ma, al contrario, una preghiera rivolta all’Olimpo della pallacanestro.
Di seguito, le parole di James:
“Riflettendoci bene, parlo pochissimo di futuro in compagnia dei miei figli. A riguardo di quell’affermazione su un mio possibile futuro da compagno di squadra di Bronny, posso dire di aver dato origine a tutto in quell’esatto momento. Non si trattò né di un’uscita premeditata né di una dichiarazione d’intenti ufficiale. Più semplicemente, amo dialogare a voce alta con gli Dei del Basket: io propongo e poi attendo di capire l’effettiva realizzabilità del desiderio che ho espresso”.
Continua LeBron:
“Si tratta quindi di un sogno, non di un piano premeditato. Avere il privilegio di giocare con mio figlio sarebbe certamente straordinario, ma i fattori da considerare sono talmente tanti da non poter essere calcolati a priori. Gli Dei del Basket hanno sempre esaudito tutto ciò che ho chiesto negli ultimi trentacinque anni e spero possano fare altrettanto con questo mio ultimo auspicio. Tengo certamente sotto controllo i detentori di certe scelte al Draft in prospettiva 2025, 2026 e 2027, sognando di poter diventare il primo giocatore della storia NBA a condividere il parquet con suo figlio. Se la mia mente rimarrà agile, motivata e ambiziosa, nessun numero anagrafico potrà rappresentare un ostacolo per me”.
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