Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato nella giornata di venerdì i familiari di Britney Griner, stella della WNBA, detenuta in Russia accusata di essere entrata nel paese in possesso di stupefacenti.
La giocatrice delle Phoenix Mercury, due volte oro olimpico e paladina dei diritti Lgbtqi+, era stata fermata all’aeroporto di Sheremetyevo di Mosca lo scorso 17 febbraio 2022. Aveva con sé un vaporizzatore e alcune cartucce con oli essenziali a base di hashish. Da allora è stata condannata a nove anni e sei mesi di prigione, oltre al pagamento di una multa di un milione di rubli, circa 16.000 euro.
Il presidente Joe Biden si è subito schierato in difesa della giocatrice definendo a più riprese inaccettabile e ingiusta la carcerazione e chiedendo a Mosca il rilascio immediato. Il quantitativo di sostanza trovata addosso alla donna, infatti, risulta essere tale da poter reggere le accuse che le sono state rivolte: contrabbando. Il paese russo, però, non ha intenzione di concedere il rilascio e sembra che la giocatrice sia soltanto una pedina politica e che faccia parte di un gioco più grande di lei. Queste le parole riportate da Brittney Griner durante il processo a suo carico:
“Mi hanno chiamato pedina politica , ma io spero che la politica resti fuori da quest’aula”
A luglio l’amministrazione USA aveva dichiarato di aver fatto una proposta importante per riportare a casa la campionessa (un possibile scambio di prigionieri) ma nonostante l’incontro non c’è stato nessun segnale di svolta imminente. Karine Jean-Pierre, addetta stampa della Casa Bianca, ha rilasciato un comunicato a riguardo:
“Anche se mi piacerebbe dire che lo scopo di questo incontro è quello di informare la famiglia che i russi hanno accettato la nostra offerta, non è quello che sta emergendo dai negoziati. La Russia dovrebbe accettare subito la nostra offerta”
La Griner, lo scorso mese, durante il processo, si è dichiarata colpevole – chiedendo scusa per l’accaduto – e ha fatto ricorso in appello.
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