Le voci di una possibile trade da parte dei Los Angeles Lakers per liberarsi da Russell Westbrook sembrano essersi affievolite. Durante il media day dei gialloviola, il playmaker ha parlato dei rumors di mercato NBA che lo stanno circondando da ormai diversi mesi. I giornalisti presenti hanno quindi chiesto all’ex Thunder se si sente ancora desiderato dai californiani:
“Non ho bisogno di esserlo. Devo solo fare il mio lavoro. Che tu mi voglia o no, non importa. La cosa più importante è che sono qui e che faccio il mio lavoro come ho sempre fatto. Come? Essendo professionale, dando tutto e giocando duro.”
Quest’estate, il play – che nonostante le sue numerose conversazioni con Darvin Ham non sa se inizierà o meno questa seconda stagione a Los Angeles – è tornato ad allenarsi molto prima rispetto al solito:
“Sono pronto a fare qualsiasi cosa per vincere con questa squadra. Sono preparato per tutto ciò che potrebbe capitarmi.”
Ha anche detto a ESPN di aver scambiato qualche parola con i compagni di squadra, LeBron James e Anthony Davis:
“C’è un enorme ottimismo su come possiamo fare bene. Io, LeBron e AD, possiamo essere inarrestabili, secondo me. C’è fiducia? La fiducia non è qualcosa che mi manca. Sì, ci sono state volte l’anno scorso in cui volevo giocare meglio, dove avrei dovuto giocare meglio, ma la mia fiducia non vacilla mai. Giocare male fa parte della NBA. L’unica cosa che mi ha colpito è stato l’impatto che ha avuto sulle persone a me più vicine: mia madre, mio padre, mia moglie, mio fratello, i miei amici più cari. Non abbiamo mai dovuto affrontarlo come famiglia. Quella è stata la parte più difficile, essere fischiati mentre i miei figli venivamo a vedermi. Poter giocare in casa è un sogno che si avvera. Ma onestamente, non mi aspettavo tutto questo trambusto.”
Poi, una domanda sul possibile ritiro che si avvicina – anno dopo anno:
“Sono molto, molto lontano da quel momento. Sono molto grato di poter giocare ancora. Farò errori. Farò delle brutte partite. Ci saranno momenti e periodi in cui non giocherò bene. Presumo che ci sono state volte l’anno scorso in cui avrei potuto giocare meglio, suppongo. Quest’anno, però, mi sento ancora più preparato.”
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