Simone Fontecchio ne è certo: vuole restare in NBA a lungo e non ha paura a dichiararlo. In una lunga intervista per il “Il Messaggero” a cura di Sergio Arcobelli, l’azzurro confida ricordi d’infanzia, obiettivi e i sogni di un rookie italiano in NBA. Eccone alcuni estratti:
“Sono super emozionato, super eccitato di questa avventura. L’offerta finale di Utah è arrivata l’ultimo giorno. C’erano stati dei contatti in precedenza ma l’offerta è arrivata solo l’ultimo giorno, il 15 luglio.”
Fontecchio pare avere una visione chiara della lega che lo aspetta e alla domanda se crede sia meglio essere versatile in una lega come l’NBA, lui risponde:
“In realtà penso sia una lega di specialisti. Molto spesso è meglio saper fare una cosa bene, piuttosto che saper fare cento cose così così. Io cercherò di fare del mio meglio.”
Sull’adattamento al nuovo mondo:
“Il passaggio Europa-Usa è difficile ma mi ci sto abituando. Sto imparando a conoscere i ragazzi e loro mi stanno conoscendo, queste settimane sono state buone.”
Le aspettative di Fontecchio sono chiare e sembra sentirsi pronto ad una lunga permanenza in NBA:
“Spero di restare qui il più a lungo possibile per dimostrare che posso essere un giocatore NBA. Non sono di passaggio nella lega, voglio restarci per tanto tempo.”
E infine alla domanda di rito su quali siano i suoi idoli e modelli a cui ispirarsi, il giovane non ha dubbi:
“LeBron James e Kobe Bryant”
L’ala #16 degli Utah Jazz ha firmato un contratto di due anni a 6.25 milioni di dollari e al media day della squadra si è detto entusiasta della nuova avventura. Nelle sue tre uscite di preseason è stato utilizzato da coach Will Hardy una media di 10 minuti segnando 4.3 punti, 1.3 rimbalzi e 0.3 assist con il suo massimo contro i San Antonio Spurs (8 punti).
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