Stephen Curry è universalmente riconosciuto come uno degli atleti più allenati della NBA, ma il suo regime di allenamento non è adatto a tutti all’interno della lega.
In un apparizione nel podcast Basketball Illuminati il personal coach di Curry, Brandon Payne, ha diffuso alcuni particolari su un giocatore, il cui nome non è stato rivelato, che ha sofferto molto questa routine:
“Abbiamo avuto un giocatore che è ancora in NBA. Durante i primi cinque minuti, si è seduto sul pavimento accanto alla porta per circa 30 secondi, è uscito ed ha vomitato. Era anche un buon giocatore.”
Brandon Payne ha continuato l’intervista rivelando un altro giocatore NBA che si è cimentato con il duro allenamento di Stephen Curry, il playmaker degli Atlanta Hawks Trae Young:
“Lui [Trae Young] all’inizio ha faticato poi però si è ripreso e stava bene, era pronto e ha finito tutto l’allenamento. I primi minuti sono stati un po’ difficili per lui, ma ha recuperato molto bene.”
Per capire meglio i duri allenamenti di Wardell Stephen Curry bisogna fare un passo indietro e tornare alle NBA Finals 2022, periodo durante il quale Mark Medina di NBA.com ha scritto un articolo sugli esercizi che Curry esegue per mantenersi in ottima forma:
“Durante i suoi allenamenti estivi, Curry ha spesso giocato una partita di ’21’ con una svolta diversa. Deve segnare 21 punti in base a qualsiasi combinazione di triple, jumper dalla media e layup, che contano come un punto. Curry ha unminuto per raggiungere quel punteggio. E tra ogni tiro, Curry deve correre fino alla linea di metà campo prima di fare il suo prossimo tentativo.”
Brandon Payne ha svelato a Medina di aver organizzato un gioco chiamato “Due di fila” che richiede a Curry di effettuare due tiri da tre consecutivi da cinque punti diversi sul pavimento in 90 secondi, ma ha dovuto cambiare il tempo più volte perché Steph lo completava troppo velocemente.
Anche se sembra un allenamento brutale per i normali standard umani, ha sicuramente fatto miracoli per Curry. Il pluricampione NBA sta vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera all’età di 34 anni. Ha una media di 31,4 punti a partita, tirando con il 51,8% dal campo, il 43,6% da tre punti e il 90,7% dalla lunetta.
Se dovesse mantenere queste medie fino al 9 aprile 2023, giorno dell’ultima partita di regular season, diventerebbe il terzo giocatore della storia a raggiungere il 50/40/90 per più di una stagione (Larry Bird ci è riuscito due volte mentre Steve Nash addirittura quattro) dopo esserci già riuscito nella stagione da MVP nel 2015-2016.
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