21. Jake LaRavia (↓ 9)
È finita. Dichiariamo ufficialmente terminata la LaRavia mania.
Dopo un primo mese di NBA a tirare con un irreale 54% e più da tre punti, il nostro caro Jake è finito nel dimenticatoio con un magro 24% dalla lunga distanza. La sua produzione offensiva ne ha risentito, e a dicembre non ha ancora giocato nessuna partita per un infortunio al piede. Scende quindi di tante posizioni nella nostra Rookie Ladder, ma una parte di noi spera di rivedere quel Jake LaRavia (ma forse non si rivedrà mai più).
22. Christian Braun (↓ 6)
Il suo minutaggio è calato in maniera abbastanza netta, ma coach Malone continua a rinnovargli la fiducia a parole. Da parte sua l’ex Kansas resta concentrato e allontana lo spettro di una pur comprensibile frustrazione. “Voglio aiutare la squadra a vincere”, ribadisce. Pur indirettamente, il suo contributo nelle pieghe della partita è tangibile. Tornerà a salire, senza dubbio.
23. Ousmane Dieng (↓ 2 )
Lo troviamo così in basso perché non ha praticamente messo piede in campo per tutto novembre. Poi nella prima settimana di dicembre ha stampato un paio di prestazioni in doppia cifra, segnando 15 punti contro Atlanta. Vuoi vedere che i Thunder hanno trovato un nuovo giocatorino su cui puntare? Lo attendiamo con ansia alla prossima Ladder, che potrebbe essere quella della consacrazione.
https://twitter.com/TheFlarescreen/status/1599972296105418753
24. Moussa Diabate (NE)
43ª scelta al Draft 2022, entra in classifica il rookie dei Clippers che, grazie a un paio di performance attorno ai 20 punti in G League, ha convinto Tyronn Lue a dargli una chance. Ne seguiranno altre, dice il coach, e c’è da credergli. Per il momento il ragazzo fa la sua parte: 11 punti in 16′, ad esempio, contro i Jazz (4-8 al tiro).
https://twitter.com/nbagleague/status/1601799958012870656?s=61&t=YwGzirPLM9PB6OS3iuLtbw
25. Malaki Branham (↑1)
Nel periodaccio Spurs il prodotto di Ohio State sta provando a guadagnare considerazione agli occhi di coach Popovich, mostrando qualche interessante flash quanto a visione di gioco. Nulla di trascendentale per ora, ma ha assaggiato il quintetto base per la prima volta soltanto nella recente uscita contro i Rockets. Avrà tempo e modo di rifarsi.
26. Wendell Moore (↑ 4)
Nella scorsa settimana ha approfittato di un minutaggio almeno sufficiente per provare a raccogliere qualche numero degno di nota: sette punti, tre rimbalzi, due assist (ma anche quattro falli) in 20′ vs Memphis, 9 punti con 4-6 al tiro contro OKC. La strada è lunga, ma dal fondo si può sempre risalire.
27. Kennedy Chandler (↑ 1)
Morant è l’uomo immagine della franchigia, nonché uno dei riferimenti per la lega che verrà, Tyus Jones ha da poco rinnovato il proprio contratto. Kennedy Chandler dovrà pazientare per trovare spazio in rotazione. Nei primi due mesi, tra uno stint G League e l’altro, ha raccolto almeno 10′ sul parquet in appena cinque occasioni. Resta in classifica anche grazie alla performance da nove punti, cinque assist, tre rimbalzi e due palle rubate contro Miami (+18 di +/-).
28. Dalen Terry (↓ 4)
Utilizzato con il contagocce da coach Donovan, è stato spedito in G League. Non ha aiutato un ottobre in cui ha giocato 9 partite segnando 10 punti complessivi, praticamente un punto a partita. Non abbatterti Dalen: saprai tornare più forte di prima.
29. Patrick Baldwin (↓ 4)
Dopo Dalen Terry siamo allora arrivati a quel punto della Rookie Ladder dove facciamo un minuto di silenzio per tutti quei giocatori ingiustamente riassegnati alla G League. Sì, anche Patrick Baldwin Jr. ne fa parte.
Spedito senza troppi complimenti ai Santa Cruz Warriors di G League a fine ottobre, a novembre ha giocato solamente in due partite. Chissà se lo ritroveremo nella prossima Ladder.
30. Johhny Davis (↓ 1)
Nei primi due mesi di stagione ha accumulato appena otto presenze, mandando a referto più falli (12) che punti (9). Resta in classifica per rispetto dovuto a una top 10 pick del Draft. Occhio però: una posizione più in basso e si esce dal giro.