Prima vittoria per i Brooklyn Nets senza Kevin Durant (ginocchio). Ci è voluto un Kyrie Irving in modalità supereroe per permettere ai newyorchesi di vincere in quel di Salt Lake City: il play ha infatti registrato una prestazione da 48 punti (18/29 dal campo di cui 8/15 da 3 punti, 11 rimbalzi, 6 assist), di cui 21 arrivati nell’ultimo quarto. E quando un giornalista – nel post-partita – nota che probabilmente non è realistico pensare che il play possa avvicinarsi a 50 punti ogni notte, lui risponde in questa maniera:
“No, non penso che sia un’aspettativa irrealistica. Ogni notte cerco di assicurarmi di aiutare i miei compagni e fare bene. Soprattutto nel quarto quarto, quando è il momento di spingere per la vittoria. Ma penso davvero che il modo in cui abbiamo iniziato la partita stasera abbia fatto la differenza, e poi il modo in cui abbiamo finito il match è stato spettacolare.”
Il playmaker ha risposto nei momenti chiave della partita, determinato a guidare la sua squadra verso una vittoria assolutamente necessaria. Felicità anche da parte di coach Jacque Vaughn che ha spiegato l’importanza di avere una stella di questo tipo sul parquet:
“Durante la sfida, ci sono stati diversi momenti in cui Kyrie ha davvero messo la sua impronta su ciò che stavamo cercando di fare in attacco. E ha dato i suoi frutti, soprattutto nell’ultimo quarto”
Quindi, ecco il punto di vista di Royce O’Neale:
“È abituato a farlo. Lo fa dall’inizio dell’anno. Ci guida e noi lo seguiamo. Ci fidiamo di lui, lui si fida di noi, e vederlo avere una mano caldo di quel tipo è sempre speciale.”
Kyrie ha messo in luce anche la prestazione collettiva e quella dei suoi compagni, in particolare di Seth Curry che ha segnato canestri molto importanti a fine partita. Quindi, l’ex Boston ha anche sottolineato il suo grande legame con Vaughn, che gli dà la libertà di prendere in mano la situazione:
“Ho la fiducia di Jacque per fare le mie mosse a fine partita. Lui viene da me e ne parliamo, penso che abbiamo sviluppato un dialogo e sta crescendo partita dopo partita. Quindi mi dà molta fiducia nell’ultimo quarto per giocare come voglio. Poi anche i miei compagni mi cercano e quando sento la palla tra le mani voglio solo fare grandi cose.”
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