Sei partite saltate da Luka Doncic fin qui in stagione e per i Dallas Mavericks sono arrivate soltanto sconfitte.
La difficile trasferta di Salt Lake City contro i Jazz lascia un po’ d’amaro in bocca a Spencer Dinwiddie, che dal canto suo ha fatto le veci del numero 77 con 35 punti, otto assist e sei triple realizzate a referto. Consapevole del responso sul campo, l’ex Nets guarda però avanti:
“[Luka] è l’MVP, non possiamo essere meglio senza di lui, il gioco non funziona così [sorride ndr]. Conosciamo i nostri ruoli e sappiamo cosa fare. Dobbiamo giocare un po’ più rapidi cercando canestri facili in transizione perché ci mancano la minaccia in post-up e l’efficienza a metà campo, la sua capacità di raccogliere falli.”
Contratto garantito: Dinwiddie si toglie qualche sassolino dalla scarpa
La cinquantesima presenza stagionale fa scattare per Dinwiddie un importante incentivo dal punto di vista salariale. Il terzo e ultimo anno di contratto con i texani diventa infatti completamente garantito. Di seguito il suo commento sul tema:
“In generale nella mia carriera mi sono impegnato per essere longevo, se così si può dire. Quando la gente sottolineava il fatto che non giocassi partite, si riferiva a molte esclusioni per scelta tecnica nelle prime due stagioni, poi c’è stata la stagione dell’infortunio al crociato, un aspetto che sfortunatamente non puoi controllare. Ho firmato questo contratto e questa era una delle clausole ‘di salute’. Nella mia mente l’accordo era per un triennale garantito. Non mi vedevo giocare meno di cinquanta partite, anche avessi saltato i back-to-back in entrambe le stagioni. Ad ogni modo, è indubbiamente un bel traguardo.”
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