Intervenuto in occasione dell’ultima puntata di The Old Man & The Three, podcast condotto da J.J. Reddick e Tommy Alter, Mikal Bridges si è espresso in merito alla sua ormai consolidata esperienza NBA, spendendo parole al miele all’indirizzo dei Phoenix Suns e tentando anche di delineare quale ruolo sarà chiamato a ricoprire d’ora in avanti a Brooklyn.
Bridges, divenuto giocatore dei Nets a seguito della trade che ha portato Kevin Durant in Arizona, ha affrontato le domande dei presentatori con grande trasparenza, dimostrandosi, oltre che un atleta dal grande entusiasmo cestistico, un ragazzo provvisto di invidiabile senso di riconoscenza:
“Phoenix mi mancherà senz’altro. Dopo aver vinto due titoli NCAA in tre stagioni, furono i 76ers a selezionarmi, salvo poi usarmi come pedina di scambio. Al contrario, Phoenix ha creduto davvero in me sin dall’estate del 2018 e in questi anni mi ha gradualmente permesso di crescere come uomo e come giocatore. Avrò parecchia nostalgia di quell’ambiente, sono sincero. Dopo aver preso coscienza della trade, sono uscito a passeggiare per la città e proprio in quell’occasione, soffermandomi con lo sguardo su ogni particolare, ho realizzato fino in fondo quanto mi mancheranno le vie, il calore delle persone, le montagne in lontananza”.
Continua Bridges:
“Nelle ultime stagioni ho cercato di rendermi sempre più utile in attacco, lavorando con criterio specialmente sui movimenti senza palla e sul tiro da fuori. Tuttavia, il mio punto di forza resta la difesa, anche per evidenti questioni di sopravvivenza sul parquet. In una lega spietata come questa, in cui ogni sera sono obbligato a marcare un All-Star, difendere forte sul miglior marcatore della squadra avversaria, limitandone così la produzione offensiva, offre un grande vantaggio alla squadra e si rivela anche garanzia di permanenza in campo per il sottoscritto”.
Conclude il nuovo acquisto dei Nets:
“Guardando al futuro, sono sicuro di poter vincere qualcosa di importante con questa maglia. Avrò nuove responsabilità, che mi aiuteranno a migliorare anche come leader dello spogliatoio, oltre che nuovi stimoli per ampliare il mio repertorio. Serviranno lavoro e pazienza, ma questo non cambia i miei piani: sono qui per vincere”.
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