Secondo quanto riportato dal sito americano The Athletic nelle ultime ore, l’NBA e l’NBPA hanno fatto importanti progressi per la stesura del nuovo CBA. La data di scadenza è attualmente fissata per il 31 marzo, ed entrambe le parti hanno la possibilità di rinviare la deadline. Ma le fonti che provengono sia dalla NBA sia dalla NBPA hanno confermato che si sono trovati degli accordi su dei punti cruciali, e che sembra si potrà arrivare a una soluzione nelle prossime settimane.
Il CBA è il contratto collettivo che viene steso e firmato dalla lega e dal sindacato dei giocatori. L’ultimo accordo risale al dicembre 2016, ed è entrato in vigore a partire dalla stagione 2017-18.
Tra i punti del prossimo CBA, uno dei più importanti riguarda sicuramente le nuove fasce per la luxury tax. La luxury tax è una tassa che le franchigie devono pagare in caso di superamento di un certo monte salari stabilito a inizio stagione. La NBA e la NBPA sono alla ricerca di una soluzione alternativa, che permetta alle squadre di sforare con maggiore libertà e minore esborso economico la soglia del tetto massimo senza però perdere la competitività che è tipica del sistema del salary cap. I giocatori hanno tutto l’interesse ad alzare le fasce attuali, perché le squadre potrebbero offrire contratti più generosi senza doversi preoccupare della luxury tax aggiuntiva.
Nel prossimo CBA sarà inserito anche l’abbassamento dell’età di eleggibilità al Draft NBA a 18 anni. In questo modo i prospetti in uscita dalle high school potrebbero subito presentarsi al Draft senza frequentare il canonico anno di college. L’NBPA è d’accordo su questa riforma, ma vuole maggiori tutele per i giocatori veterani e un percorso di orientamento per i liceali che si troveranno in un giorno professionisti. Un altro punto del contratto riguarderà l’innalzamento dei limiti alle estensioni contrattuali, che permetterà ai giocatori nei primi anni di contratto di rinnovare a cifre maggiori di quelle attuali.
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