Arrivato ormai al suo terzo anno di NBA, James Wiseman si sente ancora un rookie che ha bisogno di tempo e pazienza per eccellere. Scelto con la seconda assoluta nel Draft del 2020 dagli Warriors, Wiseman aveva il duro compito di imporsi da subito come centro titolare in una squadra dalle importanti aspettative. Complici gli infortuni e la mancanza di costanza, l’ex Memphis non ha mai trovato il proprio spazio coi Dubs, finendo per essere scambiato.
L’arrivo ai Pistons nello scorso febbraio ha segnato un nuovo inizio per Wiseman, che in un’intervista a ESPN ha provato a ripercorrere i suoi primi anni nella lega. Ha iniziato parlando delle sue sensazioni sulle prestazioni più recenti e della necessità di rimanere calmo:
“Questo sembra il mio anno da rookie per il numero di partite che ho finalmente giocato. Quindi devo considerare un giorno alla volta. Non posso prendermela troppo duramente con me stesso, impormi di essere perfetto in ogni istante. Devo essere realista: ci vorrà del tempo, non posso fare tutto subito. Ci vorrà del tempo e devo continuare a lavorare”
Wiseman ha detto di non essere arrabbiato o deluso per la scelta di Golden State di scambiarlo, e al momento sta concentrando la sua attenzione sul migliorare continuamente:
“E’ un business, e me ne sono accorto quando mi hanno scambiato. E’ un’esperienza particolare. Ho giocato solo 78 partite nella lega, so di avere bisogno di tempo. Nel breve periodo il mio obiettivo è migliorare e continuare il mio sviluppo. Vedere quanti più filmati possibili e non abbattermi se commetto degli errori. E’ un lungo viaggio, e so di dover continuare a credere in me stesso perché so cosa posso fare. Devo continuare a lavorare ogni giorno, e tutto andrà nel verso giusto prima o poi”
Il nuovo lungo dei Pistons ha concluso parlando dei chiacchiericci che lo hanno spesso avuto protagonista:
“La vita è così. Non posso controllare certe cose, come il farmi male, sono cose che succedono. Non posso farci niente, sono umano. Quindi devo pensare a un giorno alla volta, e accogliere i momenti migliori e quelli peggiori. Non tutti i giorni saranno fantastici, è così che funziona”
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