Dopo la cocente sconfitta patita dai suoi Los Angeles Lakers in Gara 2, Austin Reaves ha dovuto fare i conti anche con alcune domande particolarmente pungenti rivoltegli nel post partita dai giornalisti. Tralasciando quelle intrise di disfattismo o animate da aperta polemica, il tema portante dei quesiti in oggetto si è rivelato il seguente: alla luce delle ormai impietose statistiche (0/10 nella serie dalla lunga distanza), è lecito che LeBron James continui a prendere in ostaggio i possessi e a tirare dalla lunga distanza?
Di seguito, la risposta piccata che Reaves ha fornito a Dave McMenamin di ESPN:
“Non mi piace dilungarmi sull’evidenza, quindi sarò molto trasparente e conciso. LeBron può fare quello che vuole in qualsiasi momento, secondo qualsiasi modalità. Stiamo parlando del miglior giocatore di tutti i tempi, non di un vanitoso cocciuto che vuole mettersi in mostra. Ciò che fa in campo è inappuntabile, anche perché non l’ho mai visto mettere se stesso al di sopra del bene della squadra. Se siamo arrivati in finale di Conference, è soprattutto merito suo. Deve continuare a prendere tutti i tiri che vuole”.
Conclude Reaves:
“È un momento negativo per tutti; stiamo faticando a segnare, oltre che a trovare il ritmo e gli accorgimenti necessari per imporci. La serie ora si sposta a Los Angeles e il margine di errore è pressoché arrivato allo zero. Sapremo invertire l’inerzia anche grazie al nostro pubblico, ne sono certo. Non esistono svantaggi incolmabili finché la matematica non emette la sua sentenza”.
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