Nella partita più importante nella storia dei Denver Nuggets, DeAndre Jordan ha inviato un messaggio nel corso del secondo tempo verso Jamal Murray durante un timeout:
“Vai a vincere questa partita. Dodici minuti, fratello, e tu sarai nella storia. Immortale.”
Murray, Nikola Jokic e i Nuggets hanno ascoltato l’appello del loro compagno di squadra, vincendo Gara 5 contro i Miami Heat e conquistando il loro primo titolo NBA nella storia della franchigia. Queste le parole di Jokic al termine del match:
“Il lavoro è finito e ora possiamo tornare a casa”
Jokic ha chiuso la partita con 19 dei suoi 28 punti arrivati nel solo secondo tempo, conditi da 16 rimbalzi e quattro assist, vincendo il titolo di MVP delle finali. Al termine del match, il lungo è subito andato a stringere la mano ai giocatori degli Heat:
“Loro sono una grande squadra… Una squadra straordinaria che rispetto molto. Stasera è stata una brutta partita, non siamo riusciti a tirare come volevamo. Ma alla fine abbiamo capito come difendere bene. Hanno segnato solo 89 punti, ed è così che abbiamo vinto la partita”.
NBA, Denver vince il titolo dopo 47 anni. Le parole di coach Malone
Ovvia felicità anche da parte di coach Mike Malone, il quale ha invece parlato in questa maniera:
“Tutto il duro lavoro, tutto il sacrificio, tutta la dedizione, tutto è culminato con la vittoria di un campionato. Ma ho notizie per tutti voi: non siamo soddisfatti di un solo titolo. Vogliamo di più. Vogliamo di più.”
Dopo aver segnato un totale di 18 punti nelle tre partite precedenti e tirato solo 3 su 22 da dietro l’arco nelle finali, Michael Porter Jr. ha finalmente mostrato il suo gioco in Gara 5, chiudendo la contesta con un bottino di 16 punti e 13 rimbalzi. In ogni caso, Malone – prima della vittoria del titolo – aveva peraltro fatto accenno al clamoroso sviluppo di alcuni dei suoi giocatori in questa stagione:
“Mi sento davvero fortunato che il nostro viaggio sia stato un viaggio di pazienza e di sviluppo importante dei nostri giocatori. Poi abbiamo aggiunto i pezzi giusti intorno a loro. Ognuno lo fa in modo diverso. Alcune squadre vogliono ipotecare il loro futuro andando a prendere un giocatore stella, l’All-Star. Noi invece no, non abbiamo mai avuto una mentalità che ci costringesse di vincere subito. Tutto inizia con la proprietà. La famiglia Kroenke è stata fenomenale fin dal primo giorno permettendo a questa cosa di svolgersi da sola e non reagire in modo eccessivo ad altri ostacoli trovati sulla nostra strada. Penso che ci siano altre squadre in questo campionato che stanno osservando cosa abbiamo fatto e come ci siamo riusciti. Penso più squadre cercheranno di replicare questo progetto”.
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