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Draft NBA 2023, ecco le scelte al primo giro

Lacrime, cappellini e catene. Scopri i 30 nomi chiamati sul palco del Barclays Center dal commissioner Adam Silver nel primo round del Draft NBA 2023

Wembanyama-Draft-NBA

Il primo giro del Draft 2023 ha riservato qualche sorpresa. Non certo Wembanyama, che è ufficialmente la nuova stella dei San Antonio Spurs. Da tenere d’occhio le possibili conseguenze di alcune decisioni, soprattutto la situazione Lillard-Portland.

Qui di seguito il riassunto delle prime 30 scelte e una loro breve analisi.

#
Squadra
Giocatore
Altezza
Peso
Ruolo
Provenienza
1
Victor Wembanyama 218 cm 110 kg C Boulogne-Levallois Metropolitans 92
2
Brandon Miller 206 cm 91 kg AP/AG Alabama Crimson Tide
3
Portland Scoot Henderson 188 cm 88 kg G G League Ignite
4
Houston Amen Thompson 201 cm 102 kg G/SG G League Ignite
5
Detroit Ausar Thompson 201 cm 99 kg SG/AP G League Ignite
6
Orlando Anthony Black 201 cm 95 kg G Arkansas Razorbacks
7
Indiana x Bilal Coulibaly 203 cm 86 kg AP Boulogne-Levallois Metropolitans 92
8
Washington x Jerace Walker 203 cm 109 kg AG Houston Cougars
9
Utah Taylor Hendricks 206 cm 95 kg AG/C UCF Knights
10
Oklahoma City* Cason Wallace 193 cm 88 kg G/SG Kentucky Wildcats
11
Orlando** Jett Howard 203 cm 98 kg AP Michigan Wolverines
12
Dallas* Dereck Lively II 216 cm 104 kg C Duke Blue Devils
13 Toronto Gradey Dick 203 cm 93 kg SG/AP Kansas Jayhawks
14
New Orleans Jordan Hawkins 196 cm 88 kg SG UConn Huskies
15
Atlanta Kobe Bufkin 196 cm 87 kg SG Michigan Wolverines
16
Utah^ Keyonte George 193 cm 84 kg SG Baylor Bears
17
LA Lakers Jalen Hodd-Schifino 198 cm 98 kg G/SG Indiana Hoosiers
18
Miami Jamie Jaquez Jr 198 cm 102 kg SG/AP UCLA Bruins
19
Brandin Podziemski 196 cm 93 kg SG Santa Clara Broncos
20
Houston° Cam Whitmore 201 cm 105 kg AP Villanova Wildcats
21
Brooklyn*** Noah Clowney 208 cm 95 kg AG Alabama Crimson Tide
22
Brooklyn Dariq Whitehead 201 cm 100 kg AP Duke Blue Devils
23
Portland^^ Kris Murray 203 cm 100 kg AP/AG Iowa Hawkeyes
24
Dallas°° Olivier-Maxence Prosper 203 cm 104 kg AG Marquette Golden Eagles
25
Detroit°°° Marcus Sasser 188 cm 88 kg G/AG Houston Cougars
26
Indiana xx Ben Sheppard 198 cm 86 kg SG Belmont Bruins
27
Charlotte^^^ Nick Smith Jr 196 cm 84 kg G/SG Arkansas Razorbacks
28 Utah°°°° Brice Sensebaugh 198 cm 107 kg AP Ohio State Buckeyes
29
Denver xxx Julian Strawther 201 cm 93 kg AP Gonzaga Bulldogs
30
LA Clippers**** Kobe Brown 203 cm 113 kg AP Missouri Tigers

 

x Indiana e Washington si scambiano la settima e l’ottava posizione. I Pacers guadagnano due future seconde scelte.

* Davis Bertans e la numero 10 vanno a OKC in cambio della 12: Dallas così risparmia così 22 milioni e si prepara a rifirmare Kyrie Irving. Oppure inseguire, con la Trade Exception un free agent. Draymond Green?

** Scelta di Chicago ceduta a Orlando nella trade che ha portato Nikola Vucevic ai Bulls. La scelta era protetta solo 1-4.

^ Regalino ai Jazz da parte dello scambio che ha spedito Rudy Gobert a Minnesota.

° Scelta di Houston risultato della trade che ha coinvolto Clippers e Memphis e che ha visto andare ai Grizzlies Luke Kennard.

** Ecco la prima scelta che Brooklyn ha ricevuto dai Phoenix Suns per Kevin Durant.

^^  Grazie alla trade che ha visto Josh Hart andare a New York in cambio di Cam Reddish.

°° Sacramento cede la scelta numero 24 e il centro Richaun Holmes a Dallas. I Kings si liberano di un contratto da 15 milioni di dollari: che stiano preparando un’offertona a qualche free agent?

°°° La scelta 25 è stata spedita ieri sera da Memphis a Boston in cambio di Marcus Smart. Boston l’ha poi mandata a Detroit in cambio della scelta numero 31 e alcune seconde scelte future.

xx Acquisita da Indiana nella trade che ha portato Caris LeVert a Cleveland.

^^^ Una scelta passata di mano in mano e che Charlotte ha ricevuto dai Denver Nuggets, i nuovi campioni NBA.

°°°° Scelta di Brooklyn spedita ai Jazz nella trade che ha portato in nero-bianco Royce O’Neal.

xxx Indiana ha ceduto due settimane fa questa scelta a Denver, ricevuta da Boston per Brogdon lo scorso anno.

**** Da Houston ai Clippers passando per Milwaukee. L’origine di tutto è la trade dei Bucks per PJ Tucker.

 

Scelta per scelta, il commento della notte del Draft

1: Se lo asepttava da almeno un anno. Ma le lacrime hanno comunque rigato il volto di Victor Wembanyama: “Devo piangere: sentire Adam SIlver chiamare il mio nome. Ho lavorato tutta la vita per questo momento. Adesso lavorerò per imparare più velocemente possibile. Voglio vincere l’anello“. Il francesone ha condiviso il momento con fratello e sorella.

2: Con la seconda scelta, Charlotte sceglie Brandon Miller. Viene data la precedenza al fit accanto a LaMelo Ball rispetto al talento puro di Scoot Henderson. Rimango perplesso non tanto dalla scelta, quanto dalla confessione di Miller che il suo GOAT sia Paul George. E ora, se Portland sceglierà la guardia di G League Ignite, potrebbe essere la fine della storia d’amore tra Damian Lillard e i Blazers.

3: I Blazers non scambiano la terza scelta, scegliendo Scoot Henderson. Enorme talento, ancora tutto da esplorare. Enorme energia. Enormi dubbi riguardo a cosa significherà per Damian Lillard.

4: Houston sceglie Amen Thompson. Meno versatile del fratello, forse più atletico. Sicuramente mi sta più simpatico: nell’intervista con ESPN ha appena detto che festeggerà con un hamburger e patatine a In’N’Out, idolo! Il tiro va ancora sviluppato, ma affiancarlo a una combo come Jalen Green e Kevin Porter Jr è davvero tanta tanta roba. Se poi si conta che in panca c’è Ime Udoka, credo l’anno prossimo a Houston si divertiranno. E per Harden c’è sempre meno spazio.

5: E subito dopo il gemello Ausar Thompson. A braccetto, come in una favola. La prima coppia di fratelli scelti nello stesso Draft dal 2011 (fratelli Morris). La seconda scelta nella top-5 dopo i fratelli Ball, che però erano saliti al livello NBA a tre anni di distanza. Vincitore del premio di MVP delle Finals di G League: lo si può schierare come guardia o come ala. Ha enormi qualità difensive, che si sposano perfettamente nel backcourt Hayes-Cunningham. Monty Williams, ora tocca a te.

6: Alla 6 Orlando sceglie Anthony Black. Dallas e Washington troppo poco aggressive, avrebbero dovuto cercare di scalare qualche posizione per portarselo a casa. Difensore fenomenale, abilità di playmaking già ben sviluppate. E Paolo Banchero ringrazia. Deve ancora lavorare sul tiro, ma ai Magic può permettersi di farlo senza fretta.

7: Washington sale di uno spot in cambio di due seconde scelte e prende un’ala. Gli Wizards provano la carta Bilal Coulibaly: compagno di squadra al Metropolitans 92 di Wembanyama. Un progetto offensivo, già una sicurezza difensivamente. Preoccupa un po’ il frame eccessivamente sottile, ma in Francia ha dimostrato di essere pronto per il prossimo livello.

8: Indiana sceglie Jerace Walker. Recruit da cinque stelle dopo il liceo. Giocatore alla Draymond Green, con un qualche grado di atletismo in più. Classico we before me (ha regalato i soldi guadagnati con il suo contratto NIL a un compagno di squadra). I Pacers continuano a costruire attorno a Haliburton.

9: Utah continua il suo rebuild con Taylor Hendricks. Kessler avrà al suo fianco sotto il ferro un’opzione ben più versatile. Le stoppate a partita sono 1.7 (migliore di tutto il college), la percentuale da tre recita 39%. Three&D big guy? Yes please.

10: OKC sceglie Cason Wallace. Basta una frase per presentarlo: ha confessato di ispirarsi a Jimmy Butler. E ci assomiglia pure: ha pareggiato un record per gli Wildcats con otto palle rubate in gara singola. OK, Cason. Le percentuali dal campo non sono eccelse, ma non avrà bisogno di essere un cecchino attorno a Shai, Giddey, Holmgren, Williams ecc. Grande presa per i Thunder.

11: Orlando aveva bisogno di tiro? Eccolo qui. Jett Howard, figlio del veterano NBA Juwan Howard, ora head coach di Michigan. Il 36% dall’arco potrà non dire molto, ma la mozione di tiro è dolce più di quanto si possa desiderare da un ventenne.

12: Dallas scende di due spot e sceglie il suo centro del futuro: Dereck Lively II. Nella scorsa stagione ha registrato 82 stoppate, il massimo per un freshman nella storia di Duke. Storia strappalacrime: ha perso il padre da giovane, gli è riuscito a comprare una tomba solo lo scorso anno con i soldi del suo contratto NIL. Il carattere non si discute.

13: Toronto sceglie il miglior tiratore del Draft: Gradey Dick. Dall’arco è un sonoro 40.3%, ottimo nei tagli a canestro. Più o meno Duncan Robinson in questi Playoff. Anche nei problemi in difesa. Ma è un giocatore di pura energia, che farà saltare in piedi la Scotiabank Arena.

14: NOLA aggiunge il secondo miglior tiratore del Draft, Jordan Hawkins. 38% da tre, 55 contested threes su 109 segnate lo scorso anno. Assomiglia molto a Kyle Korver: difesa traballante, piedi che scottano (non si ferma mai finché non trova il tiro che cerca).

15: Kobe Bufkin ad Atlanta. Ottimo difensore: uno dei due giocatori che ha avuto 40+ rubate e 20+ stoppate come guardia nella scorsa stagione. Dal campo tira con il 48%, 36% da tre (che è balzato a 45% durante la March Madness). Perfetto da schierare accanto a un playmaker come Trae Young

16: Con la loro seconda scelta, i Jazz scelgono Keyonte GeorgeFreshman of the Year lo scorso anno a Baylor, guardia con mentalità spiccatamente offensiva. Grande fluidità di tiro, agilità eccelsa che gli permette di creare separazione dal difensore anche quando di separazione non ce n’è. Altra guardia, altro ottimo tiratore aggiunto via Draft dai Jazz. Lo spazio per Collins Sexton sembra disfarsi nell’aria. Il rebuild continua a Salt Lake City.

17: Il Lakers di LeBron iniziano la nuova stagione con Jalen Hood-SchifinoBig Ten Freshman of the Year 2022-2023, offensivamente versatile. Forte nel mid range, leggermente meno da lontano, sempre ben disposto a distribuire la palla a spicchi ai suoi compagni. Il suo soprannome è Fino, ultime quattro lette del suo cognome e acronimo per Failure is not an option. Sempre più ufficiale il saluto al gialloviola di DeAngelo Russell.

18: Miami opta per Jamie Jaquez. Atleta più vecchio (senior, 22 anni di cui 4 passati a UCLA) ma che rientra perfettamente in quella famosa Heat Culture che è l’orgoglio del sud della Florida. Solido in attacco e difesa, i suoi idoli sono Kobe Bryant e Jimmy Butler. Bisognerà solo capire se davvero giocherà per Miami, oppure che so… per Portland?

19: Con l’unica scelta del Draft, gli Warriors scelgono Brandin Podziemski. Nella scorsa stagione: 20 punti a partita, 9 rimbalzi, 1.8 rubate con oltre il 43% da tre. Ottimo pezzo da inserire fin da subito nella rotazione di Steve Kerr.

20: Dopo Amen Thompson, Houston finalmente sceglie Cameron Whitmore. Uno dei prospects più pronti per la NBA, un furto assoluto prenderlo alla 20. Giocherà per sbugiardare tutte quelle franchigie che hanno dato troppo peso a delle interviste non troppo convincenti. Parola d’ordine? Energia. Che Draft per i Rockets: due giocatori da top-5, a mani basse.

21: La prima di due scelte consecutive per Brooklyn è Noah Clowney. Ala atletica, molto attiva difensivamente. In attacco è tutto un progetto: Brooklyn scommette sull’upside. Ricorda molto il suo nuovo compagno di squadra Mikal Bridges, ma è più dotato fisicamente. Mettetelo accanto a Claxton e sarà un incubo per gli avversari sotto al ferro.

22: Con la seconda scelta di Brooklyn, ecco Dariq Whitehead. Dall’arco tira con il 41%, non senza una sana dose di potenza. Anche lui un progetto, ha solo 18 anni. Ma le sue doti fisiche potrebbero nascondere qualche sua skill ancora poco raffinata.

23: Kris Murray si accasa a Portland. Ala three&D da 20 punti e 9 rimbalzi di media. Gemello di Keegan dei Sacramento Kings, è leggermente meno dotato difensivamente. Il movimento di tiro è però molto fluido. NBA ready, anche se non proprio il ‘veterano’ che Lillard chiedeva alla franchigia. Tutto sommato un buonissimo Draft per i Blazers, tra Scoot e Murray.

24: Dallas in un colpo aggiunge due lunghi al roster. Holmes dai Kings e Olivier-Maxence Prosper da Marquette. Canadese, ancora tutto da scoprire. L’ultima stagione ha registrato 12.3 punti e 4.7 rimbalzi di media. Rinforzo per un ruolo in cui Dallas era troppo sottile.

25: Detroit risale nel Draft per scegliere Marcus Sasser. Giocatore solido e grintoso da 17 punti e 2 rubate a partita. La stagione scorsa ha tirato con il 43% da tre, career high per un senior 22enne. Tiro, tiro, tiro: forse la strada più rapida per entrare nel primo giro del Draft NBA moderno.

26: Indiana si rivolge alle università minori, scommettendo su Ben Sheppard. Ottimo Combine, 18.8 punti con 41.3% dall’arco. Con picchi da 41 e 37 punti in due uscite. Small scholl-high effort:

27: Finisce la caduta di Nick Smith Jr. alla 27esima scelta. Charlotte compie un furto in pieno giorno. Forse scegliere Miller alla 2 non è stato così assurdo. Smith è una guardia già bell’e fatta, terzo nella top-100 del 2022 di ESPN. Un infortunio ne ha frenato un anno da 12.5 punti di media. Se ne parlava come possibile lottery pick, prenderlo così tardi nel Draft è un lusso.

28: Utah si porta a casa Brice Sensebaugh. Attaccante versatile, ottimo scorer ben piazzato fisicamente. George, Hendricks e Sensebaugh. I Jazz hanno evidentemente puntato su versatilità e dinamismo.

29: I campioni della NBA in carica scelgono Julian Strawther. Shooter: 40% da tre, 15 punti e 6 rimbalzi a partita. Con Bruce Brown probabilmente fuori dalla porta, Denver ha tremendamente bisogno di dare maggiore profondità alla panchina. E un giovane da Gonzaga ti garantisce esattamente questo.

30: I Clippers, dopo aver sfiorato Malcolm Brogdon, aggiungono una guardia solidissima in Kobe Brown via Draft. Difensivamente presente, in attacco è passato dal 20% al 45.5% da tre negli ultimi due anni. Giocatore vissuto che fa comodo in un backcourt troppo sottile.

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