Scoot Henderson è un nuovo giocatore dei Portland Trail Blazers: la terza scelta del Draft 2023 spera di poter giocare con Damian Lillard, suo idolo attualmente al centro di varie voci di mercato. Il talento proveniente dalla G League Ignite non vede l’ora di calcare i grandi palcoscenici NBA e diventarne uno dei giocatori più rappresentativi.
Scoot Henderson: “Sono il giocatore più preparato in questo Draft”
Con i Charlotte Hornets che si sono aggiudicati Brandon Miller con la seconda scelta, poco dopo i Portland Trail Blazers hanno virato su Scoot Henderson. Per l’ex guardia tiratrice della G League Ignite non è stato un problema essere la terza scelta, come spiega nel post Draft:
“Non mi dispiace essere la terza scelta, sono contento di vedere Brandon lì e sono convinto che sia il posto giusto per lui. Non sono arrabbiato per non essere la seconda scelta e non lo sono stato per non essere stato la prima. Sono felice di dove sono e di essere qui con la mia famiglia”
Presto si unirà ai Trail Blazers, squadra dove milita Damian Lillard, uno dei suoi idoli. Nonostante la superstar di Portland sia al centro di varie voci di mercato, Scoot Henderson spera di poter giocare insieme a lui:
“Sono grato di essere qui in NBA e di arrivare in una squadra con tanti giovani. Spero di poter giocare con Dame: è un talento speciale, un grandissimo giocatore, è uno dei miei preferiti: vedo tutte le sue partite. Vorrei capire anche come si muove anche fuori dal campo, posso imparare tanto da lui. Sarebbe molto bello giocare con lui”
Henderson arriva in NBA dopo due anni di G League dove ha mostrato tutto il suo talento e, nell’ultima stagione, ha registrato una media di 16.5 punti, 5.4 rimbalzi e 6.5 assist. Un curriculum di tutto rispetto, come racconta lui stesso:
“Sono il giocatore più preparato di questo Draft: aver giocato lì per due anni mi ha insegnato tanto, sia dentro che fuori dal campo. Ho imparato cosa significa essere un professionista anche quando non giochi: ho trovato degli hobby da fare quando non sono impegnato con gli allenamenti o le partite. Ignite mi ha sicuramente insegnato molte cose che non avrei imparato da nessun’altra parte: sono fortunato per i due anni lì, sono cresciuto molto e ora posso dimostrare il mio valore”
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