Tutti hanno memoria del triennio d’oro vissuto ai Bulls da Dennis Rodman, ma in pochi ricordano i suoi trascorsi californiani con la maglia dei Los Angeles Lakers al termine degli anni Novanta. The Worm, infatti, può vantarsi di aver condiviso lo spogliatoio, benché evidentemente in contesti diversi, con le due migliori guardie tiratrici della storia NBA, Michel Jordan e Kobe Bryant, apprezzandone il talento e carpendo anche le loro differenze meno trasparenti.
Proprio a riguardo delle asimmetrie tra i due, ecco le dichiarazioni di Rodman, incalzato sull’argomento da DJ Vlad durante il programma condotto da quest’ultimo:
“Sebbene possa stupire, a maggior ragione dopo la sacralizzazione della Mamba Mentality, Michael era ancor più ossessionato di Kobe in termini di volontà di vincere a tutti i costi. Non che Kobe non lo fosse, capiamoci; Jordan, però, stava fisicamente male dopo le sconfitte e non vedeva l’ora di arrivare ai Playoff per poter dimostrare di essere il più forte di tutti, a maggior ragione quando era considerato il favorito. Parliamo proprio del predatore in cima alla catena alimentare”.
Conclude Rodman, adoperando un paio di similitudini davvero argute per definire i rispettivi stili di gioco:
“Kobe si muoveva come un ginnasta o, se preferite, come un artista marziale. Era rapido, esplosivo e potente prima ancora che esteticamente impeccabile. Michael, invece, era più simile ad un ballerino, del palco o del ring (un pugile), perché giocava letteralmente in punta di piedi, bruciando sul primo passo gli avversari prima ancora che questi potessero alzare la guardia”.
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