Quella 2023 era probabilmente una delle offseason più complesse della storia recente dei Golden State Warriors. L’effetto domino generato sul mercato NBA risulta notevole ma il nucleo che ha condotto la franchigia della Baia a molti successi sotto la gestione di Steve Kerr resta intatto. Il cambio dietro la scrivania con l’addio di Bob Myers, deus ex machina della più volte ribattezzata Dinastia Warriors, avrebbe potuto sconvolgere diversi equilibri. Mike Dunleavy Jr., subentratogli nel ruolo di GM, è parso però a proprio agio sin dalle prime battute. Il nuovo dirigente di Golden State, in un front office con diversi volti nuovi, ha preso le redini senza timori.
La strategia Warriors sul mercato per restare al vertice NBA
Ecco come Dunleavy Jr. ha commentato le mosse della squadra ai microfoni di Tim Kawakami di The Athletic:
Dico sempre che per me la decisione [di scambiare] per Chris [Paul] è stata facile. Non mi è piaciuto dover rinunciare a Jordan [Poole], che è stato un elemento importante di ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni. Ero qui quando lo scegliemmo al Draft. […] Non posso negare che la presenza di Poole e Draymond nella stessa squadra abbia rappresentato un tema di riflessione. Se ne può parlare a lungo. Dal punto di vista finanziario, ci siamo trovati a dover prendere delle decisioni. Abbiamo dato priorità alla permanenza di Draymond, per ciò che ha significato e portato alla squadra negli ultimi 10 anni. Da lì in poi sapevamo di dover probabilmente muovere un altro contratto, ed è stato il turno di Jordan. Fa parte del business NBA.”
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