Secondo quanto riportato da ESPN, qualche giorno fa i San Antonio Spurs si sono accordati con Reggie Bullock per firmare un buyout. Bullock, veterano di ormai 32 anni, era arrivato a luglio nella squadra texana, coinvolto nella trade a tre che portato Grant Williams da Boston a Dallas. In quell’accordo gli Spurs avevano sacrificato tre scelte al secondo giro in cambio di Bullock e un pick swap al primo giro con i Mavs nel 2030.
Reggie Bullock era all’ultimo anno di un contratto triennale, e in questa stagione avrebbe dovuto percepire 10.5 milioni. Aveva firmato quell’accordo nell’estate del 2021, quando era andato da free agent a Dallas dopo due stagioni ai New York Knicks. Nei suoi due anni a NY aveva viaggiato a una media di 10 punti a partita con il 39.3% di tiro da tre. I Mavs lo avevano preso proprio per aumentare la pericolosità dall’arco, ma durante la sua permanenza non è mai riuscito a lasciare il segno. Nella scorsa stagione ha giocato 78 partite, di cui 55 da titolare, segnando 7.2 punti e tirando con il 41% dal campo e il 38% da tre.
Bullock non era nei piani della dirigenza di San Antonio, che si è accordata con il giocatore per svincolarlo. Al momento gli Spurs hanno ancora 16 contratti garantiti a roster, che dovranno diventare 15 prima del 23 ottobre. Entro quella data San Antonio dovrà quindi scambiare o tagliare almeno un giocatore.
Dopo il buyout con gli Spurs, è libero di firmare da free agent con qualsiasi squadra, a eccezione dei Dallas Mavericks. La prossima sarà la sua 11esima stagione in NBA, e potrebbe essere cercato da diverse franchigie come giocatore da rotazione e al minimo salariale.
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