Un cantiere aperto. L’offseason dei Pistons è iniziata prima rispetto alle squadre fin qui citate, e non esattamente con i migliori auspici – pareggiato il peggior record di franchigia dell’annata 1979-1980 (16-62). Forte del 52% di probabilità di finire in Top 4 nel corso della NBA Draft Lottery 2023, Detroit si è dovuta accontentare del quinto posto in ordine di scelta, poi convertito in Ausar Thompson. Da Boston, complice il solito, vorticoso scambio di pick che precede il Draft, è arrivata anche la numero 25, spesa su Marcus Sasser. Il senior in uscita da Houston ha firmato un rookie scale quadriennale da poco meno di 13.5 milioni di dollari. Stando sulla metafora motoristica, così calzante per la Motor City d’America, i cavalli nel motore sono di grossa cilindrata, ma ingranare la marcia appare tutt’altro che semplice. Non lo è nemmeno ora che in panchina al posto di Dwane Casey siede Monty Williams, l’allenatore con più successi in assoluto nelle ultime tre stagioni NBA (160). Eccezion fatta per alcuni punti fermi, Cade Cunningham tra questi, salute permettendo, la rotazione è da costruire. Esercitate le team option per Alec Burks (10.5 milioni di dollari) e Isaiah Livers (1.8 milioni), i Pistons hanno salutato i tre free agent della finestra di mercato: Rodney McGruder, Cory Joseph, Hamidou Diallo. L’ascesa di Jaden Ivey al debutto in NBA impone delle scelte al front office, nella persona del GM Troy Weaver. A farne le spese, per una coincidenza beffarda del destino, potrebbe essere Killian Hayes, che nel 2020 fu proprio la prima scelta indicata dal dirigente da poco insediatosi in Michigan. Il giocatore francese ha faticato a trovare continuità, anche causa infortuni, ed entra nell’ultima stagione del suo contratto da matricola: la deadline è fissata tra poco meno di due settimane (17 ottobre). Tutto porta a pensare che, nella migliore delle ipotesi, lo troveremo tra i restricted free agent nell’estate 2024. Per quanto riguarda il reparto lunghi, l’estensione firmata da Isaiah Stewart in estate (quadriennale da 64 milioni), unita alla crescita del non-più-teenager Jalen Duren è indice chiaro dell’impronta che si vuol dare al roster. Stazza e fisicità per competere, parola di Weaver stesso, con le corazzate della Eastern Conference. Gli arrivi di Joe Harris e Monte Morris via trade danno al roster una quota d’esperienza necessaria per gli equilibri di spogliatoio, ma la sensazione è che il roster da cui a febbraio possa cambiare ancora fisionomia. Dee-troit Basket-ball.