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Central Division

NBA Season Preview 2023-2024, Central Division: Dame Time e non solo

Centrale, di nome e di fatto, viste le circostanze disegnate dal recente mercato. Una squadra – Milwaukee – sopra tutte, con altre realtà pronte ad emergere. Monty Williams riporterà in auge i Pistons dopo i successi a Phoenix? E Indiana tornerà a veder le stelle, al di là del weekend di febbraio?

adrian griffin coach milwaukee

Milwaukee Bucks

La squadra del momento, per quel che conta a tre settimane dalla prima palla a due. Riepilogare qui, il vorticoso susseguirsi di notizie che ha rimesso Milwaukee e il Wisconsin al centro del media buzz NBA è rindondante, forse, ma lo impone la cronaca. Procediamo per sommi capi cercando di mettere ordine nell’estate Bucks. La realtà è che senza l’effetto Lillard, la cui portata attende il responso del parquet, avremmo descritto l’offseason dalle parti del Fiserv Forum con ben altri termini. Il cambio di allenatore, dopo un lustro targato Mike Budenholzer – impreziosito da cinque titoli della Division e un anello NBA (2021) – aveva dato una prima scossa, ma non lasciava presagire una rivoluzione. L’avvicendamento in panchina, infatti, era stato accompagnato dalla conferma di due elementi cardine di quel roster vincente: Khris Middleton  e Brook Lopez. Il numero 22 aveva inizialmente declinato la player option al termine di una stagione segnata da infortuni e sole 33 partite disputate sulle 82 disponibili, mentre Brook Lopez, free agent, si era trovato a rinegoziare l’accordo con la squadra. Tra mugugni e dichiarazioni sibilline, qualcosa però bolliva in pentola. Nello scenario, tutt’ora in evoluzione, si mescolano considerazioni di natura tecnica ad altre più “sentimentali”: lasciano Milwaukee  Jrue Holiday, che aveva espresso il desiderio di chiudere qui la carriera NBA, e Grayson Allen. L’ex Duke, quarto per minuti giocati tra i giocatori a roster nell’ultimo biennio, sarà rimpiazzato degnamente da un tiratore di volume come Malik Beasley, arrivato dalla free agency. In alternativa, potremmo vedere alternarsi a lui nel ruolo di guardia Pat Connaughton, compagno di Lillard proprio a Portland. Intendiamoci, vista dai Bucks l’operazione, di cui molto si è scritto e si scriverà nei prossimi mesi, non è un all-in. La trade, con tutto l’effetto domino correlato, assume piuttosto i contorni di un investimento sul futuro della franchigia stessa, small market checché se ne dica: un futuro che difficilmente potrà prescindere dal catalizzatore di attenzioni Giannis Antetokounmpo.

Allargando lo sguardo alla terza squadra coinvolta nella trade, quella Phoenix in grado di contendere il titolo proprio ai Bucks due stagioni or sono ci lasciamo con una considerazione. Il mercato NBA, dinamico e sorprendente, corre troppo veloce? A noi osservatori esterni, spettatori, se preferite, il campo offrirà presto risposte.

 

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