Doveva essere la serata del ritorno di LaMelo Ball dopo l’infortunio alla caviglia di fine novembre. Ma, come sempre più spesso quando i San Antonio Spurs giocano, il palcoscenico se l’è preso tutto Victor Wembanyama. Una vittoria senza appello sui Charlotte Hornets, 135-99, che replica quella della notte precedente contro dei sempre più orrorifici Detroit Pistons.
La stella francese ha dominato in lungo e in largo per tutti i 19 minuti in cui è stato sul parquet. Perché così pochi? Perché non c’è stato bisogno di più: 26 punti, 11 rimbalzi, 1 assist e 2 stoppate. Con un 9 su 14 dal campo e un 2 su 3 dalla lunga distanza. Letteralmente un alieno. Ma ovviamente non ha fatto tutto da solo, avendo giocato meno di metà partita. Lo sforzo è stato corale, anche grazie al fatto che i titolarissimi hanno riposato per tutto l’ultimo quarto. Sono 13 i punti di Jeremy Sochan, 12 di Devin Vassell, 10 di Keldon Johnson, 14 di Doug McDermott e 11 di Cedi Osman. Tutto per merito dei 31 assist totali degli Spurs. Come dicevo… sforzo corale.
Ovviamente soddisfatto coach Gregg Popovich, che inizia a vedere sprazzi di quella squadra e di quel gioco che probabilmente già aveva in testa l’anno scorso quando andò a visitare Wemby in Francia:
“Sembra che stiano iniziando a capire come giocare insieme. Siamo stati solidi sia in attacco che in difesa. Abbiamo avuto l’aiuto di ottime prestazioni da parte di molti giocatori”
Notte fonda invece per gli Hornets, che è ancora senza Gordon Hayward, P.J. Washington e Mark Williams. L’unica luce è stato proprio Ball, con i suoi 28 punti, 5 assist e 5 rubate.
“Ovviamente, è sempre bello giocare a basket, ma non in questo modo”.