Prima contro seconda della Western Conference. Gli ingredienti per una partita fino alla sirena c’erano tutti. E così è stato. La spuntano, per la seconda volta su tre in stagione, gli OKC Thunder con un risicato 102-97 contro i Minnesota Timberwolves. Ovviamente, nel segno di Shai Gilgeous-Alexander.
Un ribaltone nell’ultimo quarto, quello che ha permesso a OKC di portarsi a una sola gara di distanza dal primato della Conference. Il massimo svantaggio a inizio quarto quarto – 11 punti – è stato cancellato da un’ultima frazione vinta 28-14. Protagonista assoluto il solito Shai, che proprio nei 12 minuti finali ha segnato 11 dei suoi 33 punti. Buon contributo anche da parte di Jaylin Williams (20 punti e 5 rimbalzi) e del nativo di Minneapolis Chet Holmgren (15 punti e 5 rimbalzi).
Così coach Mark Daigneault al termine della gara:
“Stasera abbiamo vinto grazie alla nostra resilienza. […] Per noi è stato molto difficile farli crollare. Hanno giocato una grande difesa nel secondo tempo”.
Dalla parte di Minnesota, sono molto dure le critiche di Anthony Edwards verso la sua prestazione. Nonostante i 19 punti, 5 rimbalzi e 5 assist registrati.
“Devo guardarmi allo specchio perché sono io a generare la maggior parte delle nostre palle perse. Troverò un modo per smettere di perdere la palla, lo prometto. La maggior parte degli errori deriva dal fatto che cerco di fare la cosa giusta. Ma non è proprio così e migliorerò”.
La giovane stella dei T’Wolves ha commesso 5 delle 21 palle perse con cui Minnesota ha regalato 28 punti agli avversari. Una piaga che rischia di compromettere a lungo andare la stagione finora incredibile di Edwards & Co. La squadra di coach Chris Finch è 28esima su 30 squadre della lega in turnover commessi. E quando questi si trasformano in punti per squadre come OKC, vincere diventa davvero molto complicato. Come ha ammesso anche Karl Anthony-Towns:
“Dobbiamo semplicemente essere più bravi con il pallone in mano. Oggi non abbiamo trovato il modo di vincere. Complimenti a loro. Dobbiamo solo trovare una soluzione nella prossima partita, essere più intelligenti”.
Lo stesso Karl Anthony-Towns non è riuscito a fare la differenza in fase offensiva (19 punti con il 40% dal campo), così come Rudy Gobert (7 punti e 18 rimbalzi). Insomma, come ha ammesso Finch a fine partita:
“Non batteremo le buone squadre come OKC perdendo 21 palloni. Soprattutto quando li perdi in quel modo”.