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Born Ready! I 10 rookies subito titolari all’All-Star Game

Esistono matricole capaci di cambiare le sorti di una franchigia, così come altre che ne sono state la rovina. Ne esistono alcune che, oltre ad aver trascinato squadre a stagioni di grandi successi, nel loro primo anno nella lega hanno saputo ritagliarsi un posto da titolari all’All-Star Game, impazienti di mostrare il loro esagerato talento

Credits to AP Photo/Paul Vathis, file

Credits to AP Photo/Paul Vathis, file

Wilt Chamberlain è andato oltre. Wilt Chamberlain ha dimostrato di essere un rookie solo ed esclusivamente a livello anagrafico. Wilt Chamberlain ha preso i suoi San Francisco Warriors e li ha portati ad un passo dalle NBA Finals. Il tutto con 37.6 punti e 27 rimbalzi di media a partita. Un dominatore assoluto della scena che quell’anno non si accontentò affatto di prendersi, con questi numeri astronomici, il premio di Rookie of The Year, ma si spinse oltre. Divenne infatti l’unico (insieme a Wes Unseld nel 1968-69) a vincere, insieme al precedente premio, anche quello di MVP della regular season. Inutile dire che, in questo magico anno, Wilt si guadagnò un posto nella partita dei grandi. Non gli bastò nemmeno questo: mise a referto 23 punti e 25 rimbalzi e porto a casa, non pago, anche l’MVP dell’All-Star Game. Monumentale.

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Wilt Chamberlain

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