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Born Ready! I 10 rookies subito titolari all’All-Star Game

Esistono matricole capaci di cambiare le sorti di una franchigia, così come altre che ne sono state la rovina. Ne esistono alcune che, oltre ad aver trascinato squadre a stagioni di grandi successi, nel loro primo anno nella lega hanno saputo ritagliarsi un posto da titolari all’All-Star Game, impazienti di mostrare il loro esagerato talento

Credits to AP Photo/File

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Quando parliamo di “Mr. Triple Double” di recente pensiamo quasi sempre a Russell Westbrook (che quest’ultimo sia sulla via per Los Angeles?). In realtà se davvero esiste un re delle tripla doppia non può che essere Big O, con le sue 181 a referto. Oltre a questo incredibile record (condito dal fatto di aver viaggiato per un’intera stagione con una tripla doppia di media), va sottolineato come la prima scelta del Draft 1960 mise a referto 30.5 punti, 10.7 rimbalzi e 9.7 assist di media solamente nel suo anno da matricola. La convocazione come titolare all’All-Star Game del 1961 fu un’immediata conseguenza: nella singola partita piazzò 23 punti, 14 rimbalzi e 9 assist, sfiorando la tripla doppia anche nella partita delle stelle e guadagnandosi il premio di MVP del match. Vincerà il Rookie of The Year e verrà inoltre nominato nell’All-NBA First Team. I suoi Cincinnati Royals, sfortunatamente, non andranno oltre il deludente record di 33-46. Dovrà aspettare gli anni 70 per assaporare il suo primo (e unico) titolo, ottenuto a Milwaukee insieme all’allora Lew Alcindor (oggi Kareem Abdul-Jabbar)

PER SAPERNE DI PIU’: L’NBA dei nostri nonni – Oscar Robertson

Oscar Robertson

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