Che intorno all’infortunio rimediato da Joel Embiid ci fosse più di una nube lo si era capito subito. Già di per sé il ginocchio è una zona così delicata da dare poche certezze. Poi, la stessa squadra aveva aspettato vari giorni prima di ufficializzare l’infortunio e la successiva operazione cui si è sottoposto l’MVP in carica. E la procedura di recupero, secondo il president of basketball operations dei 76ers Daryl Morey, sta procedendo come dovrebbe.
“Siamo fiduciosi. I feedback sono stati più positivi che negativi. Pensiamo che – se Joel Embiid continuerà a giocare a questi livelli – sarà un anno in cui abbiamo una possibilità concreta di vincere il titolo”.
L’infortunio del 30 gennaio non poteva arrivare in un momento peggiore. Embiid si è così giocato, per i nuovi regolamenti NBA, la possibilità di un back-to-back come miglior giocatore della stagione. E Philly siede come quinta testa di serie a Est, a sole 2.5 partite dalla zona Play-in. Una situazione precaria che ha fatto alzare più di un sopracciglio per quanto riguarda la gestione del Deadline Day. Certo, l’acquisto di Buddy Hield è ottimo. Ma le cessioni di Patrick Beverley, Jaden Springer e Danuel House hanno fatto alzare più di un sopracciglio.
“Se non ci fosse stata la speranza di un ritorno di Joel, credo che avremmo agito in maniera molto diversa. Siamo molto fiduciosi. Certo, non è una cosa sicura al 100%. […] E se Joel non tornasse a giocare ai livelli da MVP molto probabilmente quest’anno ci sarà poco da fare”.
Secondo i 76ers, il ginocchio di Embiid sarà riesaminato tra quattro settimane. Ma è solo una prima stima. Sarà davvero così?
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