Da una parte Steph Curry, probabilmente il miglior tiratore che la storia della NBA possa mai annoverare tra le sue numerose pagine. Dall’altra Sabrina Ionescu, la migliore tiratrice della WNBA. Una sfida attesissima, preannunciata e giocata nel nome del famoso motto shooters shoot. Insomma, per giocare a basket basta un pallone. Non importa di chi siano le mani che lo tengono.
Il contest non ha di certo deluso le aspettative. Sia per la qualità – innegabile – di entrambi i giocatori, sia per l’atmosfera di festa e giovialità che ha accompagnato la resa dei conti tra i due. La distanza del carrello dal ferro era quella ufficiale NBA, un po’ più lontano rispetto al range abituale di Ionescu. Problemi? Neanche per sogno. Dei primi 15 tiri, la guardia delle New York Liberty ne segna 13. Peggiora la prestazione negli ultimi due carrelli, dove fa segnare un 5/10. Risultato che comunque le fa registrare un punteggio – 26 – pari a Lillard, Towns, Haliburton e Young. Come ha commentato lo stesso Curry al termine della sfida:
“Ho visto il primo carrello… e mi sono tornati in mente i ricordi di quando l’ho vista quest’estate. Questo ha aggiunto molta pressione, di sicuro, e volevo solo iniziare bene, sistemarmi e fortunatamente ho fatto abbastanza per arrivare in cima e vincere”.
Poi è il turno di Steph Curry. La parabola è inversa rispetto a quella di Ionescu. Parte zoppicando, prende fuoco verso la fine e sigla la vittoria segnando 29 punti. A soli due punti dal suo record del 2021. Ma gli basta per vincere la cintura da miglior tiratore. Almeno per il momento.
Una celebrazione del basket per tutti, con due dei migliori interpreti di sempre. E solo per questo, l’All-Star Saturday è stato una vittoria.
“Essere in grado di fare questo, e percepire il rispetto che ho ricevuto da molti ragazzi dell’NBA… penso che mostrerà a molti ragazzi là fuori, a molte persone che potrebbero non aver creduto o anche solo guardato gli sport femminili, che siamo in grado di scendere sul parquet e dare spettacolo”.
Queste le parole di Sabrina Ionescu. E poi, la frecciata a Steph:
“Ovviamente ha vinto per un motivo. Vedrò di batterlo la prossima volta”