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NBA Rookie Ladder 2024 – Ep. 4 – Indy 500

Definire alcuni di loro Rising Stars è già riduttivo. Futuro NBA in ottime mani

Cam Whitmore Ime Udoka
Via @CamWhitmoreHQ on X

21. Jalen Wilson (↑ 9)

Continua a giocare ben poco (cinque gare nelle ultimo mese). Quando lo fa gioca tanto, 25 minuti di media. Sale più per questo che altro. Il rendimento, infatti,  rimane però mediocre: 7.8 punti, 3.6 rimbalzi e 2.2 assist. Certo, in quel di Milwaukee è difficile incidere visto il traffico di talento che c’è.

 

22. Anthony Black (↓ 8)

20 punti a Dallas nella prima di cinque trasferte consecutive, poi il nulla o quasi.  Orlando  in compenso ha ripreso un buon trend, interrotto solo dalla pausa All-Star (7-3 nelle ultime dieci). Non esattamente quella che definiremmo “iniezione di fiducia”.

23. Vasiljie Micic (↑ 2)

Il passaggio a Charlotte cambia le carte in tavola e ci restituisce il giocatore che abbiamo conosciuto da questa parte dell’oceano, come due volte MVP Eurolega. D’accordo, Charlotte non è il massimo, ma tirare fuori il massimo da Charlotte può aiutare ad accrescere il suo status NBA. La top 20 è a un soffio.

24. Gui Santos (NE)

Scelta numero 55 dell’ultimo draft, sepolta nella panchina dei Golden State Warriors. Da cui, di tanto in tanto, Steve Kerr lo riesuma. Nell’ultimo mese ha messo il piede sul parquet solo 7 volte, per una media di 11 minuti. Le statistiche sono abbastanza trascurabili: 4.7 punti (50% dal campo), 3 rimbalzi e 0.7 assist.

 

 

25. Nick Smith Jr. (↓ 7)

Avanti e indietro dalla G League, dentro e fuori dalla rotazione, che si sta via via restringendo per tutte le squadre. Mantiene un posto in classifica per mancanza di alternative di rilievo. Non un mese da tatuaggio, questo è certo.

https://twitter.com/tidalleague/status/1759260162903187609?s=61

26. Craig Porter Jr. (↓ 7)

Vanta un credito tale – effetto exploit di inizio  stagione – che nemmeno un mese sciagurato e scandito da partite saltate basta a farlo uscire di classifica. Ha firmato un quadriennale partendo da un two-way, come altri nomi più in alto in classifica. Può essere già considerata una vittoria. La definizione di jolly non sarà lusinghiera, ma nel suo caso l’accezione è la migliore possibile.

 

27. Trey Jemison (NE)

Due decadali, tra Washington e Memphis Seconda new entry Grizzlies in classifica. Un paio di guizzi oltre quota 10 punti segnati e i 32′ in campo al MSG: tanto basta per affacciarsi sulla soglia della top 30.

28. Kris Murray (↓ 8)

Dopo la prima presenza in quintetto (vs Denver), 12 punti, con 5-6 al tiro, tre rimbalzi e tre assist contro Detroit. Poca cosa, ma il proliferare di two-way e decadali ci porta a tenere in classifica  nomi già messisi quantomeno in luce.

29. Ben Sheppard (NE)

Insomma ecco un altro nome di rientro. A ridosso della pausa All-Star con Siakam alla prima da ex in quel di Toronto, il prodotto di Belmont si è regalato la prima partita in doppia cifra di carriera. Senso del momento.

30. Taylor Hendricks (↓ 3)

Prima volta da titolare, 12 punti, tutti nel 3º periodo di gioco e doppia doppia sfiorata contro Charlotte.

Per trovare qualcosa da dire sul trentesimo in graduatoria dobbiamo sconfinare oltre l’All-Star Break. È anche l’unica vera ragione per cui gli riserviamo l’ultimo posto. Si vede che abbiamo fatto fatica ad arrivare in fondo? Vi salutiamo così. Appuntamento a metà aprile!

 

 

 

 

 

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