45ª partita “clutch” in stagione, risolta quindi nel finale, per i Golden State Warriors. L’esito di queste sfide punto a punto, troppo spesso nel corso dell’anno, non ha sorriso alla squadra della Bay Area.
Il canestro di PJ Washington ha fissato il punteggio finale sul 108-106 per i Dallas Mavericks padroni di casa, ponendo fine alla striscia di sei successi consecutivi da parte dei ragazzi di Steve Kerr; proprio Golden State, solo pochi giorni fa, aveva fatto lo stesso “sgarbo” ai Mavs nella sfida giocata a San Francisco.
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Rinviata quindi la certezza matematica di un posto almeno al Play-in NBA per gli Warriors: lo scenario si sarebbe concretizzato nella notte soltanto in caso di vittoria, stante la sconfitta dei Rockets – più immediati inseguitori – contro gli Heat.
Steve Kerr non rimprovera nulla ai suoi
Le dichiarazioni del coach in conferenza stampa raccolte.
”Mi è piaciuto il nostro possesso [dal punto di vista] difensivo, l’aver tolto la palla dalle mani di Kyrie [Irving]. Eravamo in una buona posizione, poi Tim Hardaway ha fatto un gran passaggio, superando le braccia protese di un paio di nostri giocatori: Trayce [Jackson-Davis] per primo, Draymond subito dietro, che è stato forse a un’unghia dal deviare la palla fuori.”
Sulla controreplica mancata da Steph Curry, poche osservazioni a caldo:
“Non ho ancora avuto modo di rivederlo in video, ma abbiamo cercato di creare spazio per Steph in punta. Gli avversari l’hanno tenuto a metà campo e raddoppiato. Steph ha fatto la cosa giusta uscendo dalla situazione. Non capivo se Klay fosse riuscito a tirare in tempo utile, ma è dura prendere buone conclusioni in un contesto simile.”
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