Nella notte, Karl-Anthony Towns ha nuovamente faticato ad essere efficiente al tiro, chiudendo con un pessimo 5/18 dal campo e un clamoroso 0/8 da dietro l’arco. Tutti elementi che – se sommati con Gara 1 e Gara 2 – mettono in scena tutte le difficoltà del lungo. In queste finali di Conference, in aggiunta, Towns sta viaggiando con il 13.6% dall’arco. Una percentuale ridicola per una squadra che vuole puntare al titolo. Eppure, in conferenza stampa, la stella di Minnesota non sembra troppo preoccupato:
“Ogni singolo giorno tiro 1.500 volte. Nei playoff stavo tirando benissimo. La mia fiducia è sempre ai massimi livelli ed è un peccato che certi tiri che mi prendo non vadano dentro. È dura. Non voglio sorridere, ma puoi solo riderci su. È molto deludente.”
Parole, quelle dettate da KAT, che non hanno convinto i giornalisti di TNT. Kenny Smith ha replicato in questa maniera:
“Nessuno tira 1.500 volte al giorno. Per segnare 300 tiri ci vogliono circa 40-45 minuti, perciò se ne tenti 1.500 ci vogliono almeno due ore e mezza. Più gli allenamenti, shootaround, palestra, recupero e tutto il resto. Sì, è una str..a”.
Charles Barkley ha quindi rincarato la dose in questa maniera:
“Se tira 1.500 volte al giorno da tre… è un problema. Perché lui sostiene di essere un grande tiratore, ma non sta tirando bene adesso. Perciò deve trovare altri modi per segnare, avvicinandosi a canestro”.
Quindi, la chiosa finale da parte di Shaquille O’Neal:
“A me preoccupa che non sia deluso di se stesso. Il fatto che non sia distrutto al pensiero che sta per subire un cappotto mi dice che non è ancora pronto. Posso parlare per esperienza visto che sono stato eliminato cinque volte senza vincere neanche una partita: dopo quelle serie nessuno doveva avvicinarsi a me, o a Kobe Bryant, o a Penny Hardaway perché li avremmo mangiati. Con KAT non ho la stessa sensazione”.
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