È sempre stato il suo sogno nel cassetto. Negli ultimi anni da quel cassetto ci era uscito varie volte. Talvolta velatamente, altre molto meno. Adam Silver, il commissioner della NBA, ha confessato di lavorare seriamente all’espansione della massima lega americana di basket, con l’introduzione di nuove franchigie. O, in questo caso, anche con la reintroduzione di vecchie che ormai hanno traslocato altrove da anni.
L’annuncio è arrivato domenica sera durante il Celtics Pregame Live di NBC Sports, prima che Gara-2 delle Finals andasse in scena al TD Garden. Le parole di Silver sono state abbastanza limpide: alle espansioni si penserà una volta finalizzato l’accordo televisivo, ormai in dirittura d’arrivo.
“Dobbiamo capire quali sono i nostri rapporti a lungo termine con i media prima di pensare a un’espansione. Stiamo concludendo questi accordi, che saranno a lungo termine. Spero che abbiano successo in termini di generazione di introiti per la lega e per le squadre e che quindi saremo in grado di valutare un’espansione”.
L’attuale accordo sui diritti tv della NBA scade dopo la stagione 2024-25. La lega spera di concludere i nuovi contratti in tempi relativamente brevi. Secondo il Wall Street Journal, la NBA sarebbe orientata verso la concessione dei diritti alla storica ESPN e a due nuovi ingressi, NBC e Amazon. Per un totale di circa 76 miliardi di dollari nei prossimi 11 anni.
Già la NHL e la NFL, altre due grandi leghe americane, hanno un formato a 32 squadre. E la prossima potrebbe proprio essere la NBA.
“Non è detto che ci espanderemo. Bisogna considerare la potenziale diluizione dei talenti. Non credo che ci siano dubbi sul fatto che, nel tempo, questa lega possa sostenere altre due squadre. Si è parlato di tornare a Seattle, potenzialmente. Las Vegas, senza dubbio, è molto interessata a una squadra. Città del Messico, forse un giorno. Ma ci sono molte altre città statunitensi e canadesi che ci hanno contattato per dirci che sarebbero interessate”.
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