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NBA, Jason Kidd felice dell’arrivo di Klay Thompson a Dallas: “È stato Irving a convincerlo”

Il coach dei Mavericks sta già preparando la nuova stagione

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Tra poco meno di due mesi comincerà una nuova stagione NBA che darà lustro ai movimento di mercato avvenuti durante l’attuale estate. Tra i passaggi di casacca più importanti c’è da ricordare quello di Klay Thompson da Golden State a Dallas. La guardia, la quale non ha trovato un accordo di estensione contrattuale con gli Warriors, ha deciso quindi di cambiare aria e firmare per i Mavericks, finalisti nella scorsa annata NBA. Tra i più felici del suo arrivo c’è Jason Kidd. L’attuale coach dei texani ha parlato in questa maniera dell’aggiunta in roster di un talento come Klay:

“Cosa deve fare per aiutarci? Semplicemente essendo se stesso. Non abbiamo intenzione di rendergli la vita difficile. Crediamo davvero che ci dia qualcosa che non avevamo: uno che non ha paura di prendersi il tiro decisivo. Ha già giocato per vincere il titolo, sa cosa significa. Stiamo costruendo una squadra per vincere il titolo ed essendo lui un veterano con esperienza di grandi partite e sapendo giocare in entrambe le metà campo, crediamo davvero che sarà in grado di fare bene e di divertirsi. Faremo affidamento su di lui perché è uno che ha vinto in passato, mentre noi no. Avremo bisogno dei suoi consigli e della sua leadership durante il percorso”.

Quindi, Kidd ha spiegato come Kyrie Irving sia stato fondamentale per convincere lo stesso Thompson a firmare con Dallas:

“C’erano molte persone coinvolte in questo processo, ma penso che uno dei più attivi sia stato Kai. Da giocatore a giocatore, gli ha fornito la sua esperienza di come passare a Dallas sia stato positivo per lui in questi due anni, dicendo a Klay l’onesta verità di ciò che pensa possa accadere anche a lui. Mi piacerebbe dire che sia stato merito mio, ma non lo è stato. In questa lega tutti parlano con tutti delle loro situazioni e si reclutano tutti a vicenda… Credo anche che Klay abbia fatto le sue valutazioni da solo capendo la situazione. Sarebbe stato facile per lui rimanere dove era sempre stato, quindi ha dovuto impegnarsi per capire cosa potesse ottenere a Dallas. Di titoli NBA gliene manca uno per il pollice per completare la mano. Vorrà dire che lo vincerà a Dallas”.

 

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