Insieme a Seimone Augustus, Michael Cooper, Doug Collins e altri membri della Hall of Fame che saranno introdotti nel 2024, Vince Carter sarà probabilmente l’headliner della cerimonia 2024. Intorno al nome di Carter, rimarrà per sempre quanto fatto nella NBA specialmente quando vinse lo Slam Dunk Contest dell’All-Star Weekend 2000, senza dubbio uno dei più belli della storia. Il momento è tanto celebrato anche perché, a parte il titolo di rookie of the year vinto nel 1999, “Vinsanity” non è riuscito a vincere un titolo NBA nel corso della sua carriera.
Vince Carter ha già raccontato più volte le sensazioni di quella giornata speciale e i dettagli che lo hanno preceduto, tra il traffico stradale e la pioggia che ha ritardato il suo arrivo sul posto, ma soprattutto l’atmosfera che regnava quel giorno nell’arena di Oakland:
“Ero davvero emozionato quel giorno e ho colto l’occasione per fare qualcosa di speciale. Volevo solo mostrare al mondo il mio atletismo. Ho messo insieme le cose. La sera prima non mi sentivo bene, non ero soddisfatto di quanto cercavo di fare in allenamento. Poi, la serata stessa invece mi sono sentito meglio. Dopo la prima schiacciata ho sentito molta eccitazione e fiducia e da quel momento in poi non ho più avuto limiti”.
È stato il giorno in cui Vince riuscì a mettere a segno la famosa schiacciata a 360°, diventata poi un suo marchio di fabbrica:
“Ci ho provato, ho lavorato tante volte e avevo difficoltà a fare quella schiacciata in allenamento. Ma la mia adrenalina era così alta che pensavo: ‘Sai una cosa? Penso di potercela fare.” Questo è quello che è successo. Kevin Garnett probabilmente mi ha motivato da lontano, perché ricordo che stavo andando in campo e – ricevendo la palla – sentivo che ero nervoso, con le mani un po’ sudate. Peraltro, avevo appena subito un intervento chirurgico al dito medio e nelle immagini potete vedere che avevo una protezione applicata al mio dito. Poi, ho guardato in faccia tutti i miei colleghi e li vedevo pronti a vedere qualcosa di speciale. Quindi mi sono detto: “Facciamo uno spettacolo”.”
Il resto, è storia. Storia da Hall of Famer 2024.
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