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Pacific Division

NBA Preview, Pacific Division 2024-2025: esperienza da vendere

Le squadre della Pacific Division ripartono dai loro campioni e veterani per una stagione ad altissimo livello

Lakers-LeBron-James

Los Angeles Clippers

La stagione 2024-2025 dei Clippers inizia con notevoli cambiamenti rispetto agli ultimi anni. Fino a pochi mesi fa, la franchigia californiana era considerata una contender, grazie alla presenza della coppia formata da Kawhi Leonard e Paul George. Tuttavia, dopo la partenza dell’ex Indiana verso i Philadelphia 76ers con un contratto quadriennale da 212 milioni di dollari, le aspettative della squadra capitanata da coach Lue si sono ridimensionate. Il front office dei Clippers ha infatti deciso di non pareggiare l’offerta per George, preferendo concentrarsi su un roster più flessibile, anche se ciò potrebbe aver compromesso la corsa al titolo.

L’incognita più grande riguarda la condizione fisica di Kawhi Leonard: l’ex Spurs è stato vittima di una serie di gravi infortuni al ginocchio che ne hanno limitato pesantemente la disponibilità e l’efficacia, tanto che da quando è ai Clippers ha giocato solamente 229 partite su 410 disponibili. Dopo aver saltato l’intera stagione 2021-2022 a causa della ricostruzione del legamento crociato anteriore destro, l’ala è tornata in campo nella stagione 2022-2023, ma ha dovuto affrontare nuovi problemi al ginocchio durante i Playoff, che lo hanno portato a un intervento chirurgico per riparare una lesione del menisco. Nella scorsa stagione, Leonard ha giocato 68 partite, il suo massimo da quando è a Los Angeles, ma ancora una volta il suo ginocchio destro lo ha costretto a saltare i momenti decisivi nei Playoff. Le preoccupazioni sul suo stato fisico sono tornate alla ribalta quando Team USA lo ha escluso dal roster per i Giochi Olimpici di Parigi 2024, a causa di infiammazioni persistenti al ginocchio operato. Ad oggi, Leonard non si è ancora allenato con la squadra in vista della nuova stagione, e la franchigia sa che il successo dipenderà in gran parte dalla sua salute: quando è in campo, è uno dei migliori due-way players della lega, capace di dominare sia in attacco che in difesa, come dimostrato dalle sue medie di 23.7 punti, 6.1 rimbalzi e 3.6 assist nella scorsa stagione.

Con la partenza di George, la squadra ha puntato poi su James Harden, che ha rinnovato firmando  un biennale da 70 milioni di dollari. Harden, però, non è più il giocatore dominante dei tempi di Houston e dovrà dimostrare di essere ancora in grado di guidare una squadra. La scorsa stagione ha fatto registrare la sua media punti più bassa dal 2010-2011, con 16.6 punti a partita. Il suo contributo sarà fondamentale per sopperire alla mancanza di un altro creatore di gioco di alto livello, soprattutto dopo la partenza di Russell Westbrook. Harden resta comunque un eccellente tiratore da tre punti e uno dei migliori passatori della lega, come dimostrano i suoi 8.5 assist a partita della scorsa stagione, quarto miglior dato dell’intera NBA: quella ai nastri di partenza potrebbe essere la stagione del riscatto.

Il resto del roster non ha visto cambiamenti sostanziali, se non per l’arrivo in estate di Derrick Jones Jr. come free agent. Non può sostituire l’impatto di George, ma Jones è un buon difensore che fa dell’atletismo la sua arma migliore, anche se nel corso della sua carriera ha lavorato molto sul tiro da tre punti, arrivando a un rispettabile 34.3% la scorsa stagione. Ivica Zubac, il lungo titolare, è apparso in continua crescita e rappresenta un solido punto di riferimento sotto canestro: si trova bene nel pick-and-roll con Harden e sarà cruciale nei giochi interni. Coach Lue può contare anche quest’anno sul veterano Nicolas Batum, un giocatore versatile che può occupare diverse posizioni sul parquet e offrire una leadership importante.

Un altro giocatore chiave sarà Terance Mann, un’ala polivalente che fa un po’ di tutto: difende, guida l’attacco e capace di segnare dalla lunga distanza tira da tre, tanto che potrebbe essere chiamato a prendersi più responsabilità offensive quest’anno. Infine, Norman Powell, uno dei migliori sesti uomini della scorsa stagione e quinto per percentuale da tre punti in tutta la lega (43.5%), continuerà a offrire un importante contributo offensivo dalla panchina.

In definitiva, i Clippers sembrano destinati a lottare per una posizione nel Play-in Tournament, vista la perdita di George e l’incertezza sullo stato fisico di Leonard: considerati la profondità e il talento di altre squadre della Western Conference, serve il miglior Harden possibile e un Kawhi Leonard in piena forma per vedere i Clippers cercare di strappare il 5° o 6° seed per i Playoff, il miglior scenario possibile per la franchigia. 

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