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Caso Bosh, per i medici NBA la sua carriera è finita

NBA, Miami Heat e associazione giocatori hanno raggiunto la stessa conclusione sulle condizioni fisiche di Chris Bosh

Sembra che la battaglia di Chris Bosh contro la malattia, in corso da ormai circa tre anni, stia giungendo al suo capitolo finale.

Nelle ultime ore, una delegazione di medici mandati direttamente dalla NBA ha stabilito che il problema di coaguli di sangue deve essere considerato ‘a career-ending injury’, consigliando al giocatore di non tornare più sul parquet da professionista.

Queste le parole di Ira Winderman del South Florida Sun Sentinel:

Una nuova visita medica ha permesso di stabilire alla NBA e all’associazione giocatori, con la collaborazione dei Miami Heat, che il problema fisico di Chris Bosh ha compromesso le sue possibilità di tornare in campo in NBA.

La sentenza è arrivata in concomitanza con l’accertamento dell’unicità delle condizioni di Bosh, che non è mai sceso in campo durante la stagione in corso e aveva saltato tutta la seconda parte delle due precedenti a causa dei coaguli di sangue.

La decisione rende quindi solamente una formalità il processo di eliminazione di Chris Bosh dal monte ingaggi da parte dei Miami Heat. Al giocatore restano garantiti i 25.3 milioni di dollari per la stagione 2017-18 e i 26.8 per il 2018-19, la maggior parte dei quali sarà coperta dalle assicurazioni.”

Per la franchigia della Florida, dunque, questo significa che i soldi che Bosh riceverà non andranno a intaccare il salary cap, e i 37 milioni di dollari disponibili per l’offseason in arrivo restano dunque disponibili.
Per quanto riguarda Bosh, tutto questo non sta a significare l’obbligo di ritirarsi, e se il giocatore sarà in grado in futuro di dimostrare agli stessi medici che le sue condizioni sono migliorate, e che giocare a livello professionistico non metterà a rischio la sua salute, sarà libero di firmare con qualsiasi delle altre 29 squadre che vorranno offrirgli un contratto.
Considerando le regole etiche della lega e quella che è stata la situazione del giocatore nelle ultime tre stagioni, però, questa opzione a oggi appare altamente improbabile, e il ritiro del due volte campione NBA si avvicina sempre di più.

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