Tempo di media day per le 30 franchigie NBA. Ieri è stato il turno di Kobe Bryant che ha parlato a una vera e propria orda di giornalisti. Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dal Black Mamba:
Domanda: Sei sorpreso da quanto velocemente stai recuperando dall’infortunio?
Bryant: “Un po’ sì. E’ stato un brutto infortunio, inutile negarlo. Quando ti succede una cosa del genere ti passano per la mente tantissime cose. Io ho provato a ragionare giorno per giorno, eliminando i pensieri negativi.”
D: Cosa ci puoi dire sulla composizione del roster?
B: “Penso che molti elementi della nostra squadra siano stati sottovalutati, quasi dimenticati: partendo da me stesso per motivi anagrafici, per finire a giocatori come Jeremy Lin che sono stati un po’ snobbati dalle loro precedenti franchigie. Vogliamo lavorare giorno per giorno in modo tale da dimostrare che la gente si sbaglia sul nostro conto. Se riusciremo a concentrarci su noi stessi e a migliorare quotidianamente sono certo che i risultati arriveranno.”
D: Ti senti ‘diverso’ dopo gli ultimi infortuni patiti?
B: “Adesso sono molto più paziente e riflessivo poiché mi rendo conto che non posso più subire tanti altri infortuni.”
D: Quali emozioni provi per l’inizio dell’ennesima stagione della tua carriera?
B: “E’ un misto di emozioni e sensazioni, non ce n’è una in particolare. C’è sicuramente anche del nervosismo e anche una puntina di ‘rabbia’. Ripeto, è un misto di emozioni e sensazioni.”
D: Da dove viene questa rabbia di cui parli?
B: “Viene dalla voglia che ho di provare a me stesso che sono sempre il solito Kobe Bryant, anche dopo l’infortunio.
D: Dopo gli ultimi infortuni, in molti dicono che dovresti gestirti un po’ di più, e non spingerti oltre il limite come hai sempre fatto. Cosa puoi dirci a riguardo?
B: “Quando sei giovane, arrivato a fine giornata hai sempre la sensazione di avere ancora un po’ di benzina da utilizzare. Ti senti quasi come se non avessi dato tutto quello che potevi. In passato, mi sono spesso spinto oltre il limite: adesso invece dovrò assicurarmi che alla fine della giornata c’è effettivamente della benzina rimasta nel serbatoio. Dovrò gestirmi di più ed essere più paziente rispetto a quanto ero abituato a fare.”
D: Hai aggiunto qualcosa di nuovo al tuo stile di gioco?
B: “No, è tutto standard ormai. Le basi del mio gioco sono sempre rimaste più o meno quelle dal 2003. Quindi per quanto riguarda il mio gioco d’attacco non è cambiato quasi nulla.”
D: Parliamo del tuo uso della gamba nei fadeaway.
B: “Ho incominciato a farlo nel 2005. Stavo avendo dei problemi al ginocchio, quindi non potevo andare in elevazione come avrei voluto. Per compensare, ho dovuto usare il fade away molto di più: si può dire che sono sempre alla ricerca dell’ispirazione che mi permetta di trovare il tiro perfetto.”
D: Sei nervoso per la prossima stagione?
B: “Non si tratta di vero e proprio nervosismo, non vedo semplicemente l’ora che inizi la preseason. Però allo stesso tempo mi rendo conto che adesso siamo qui a parlare dell’inizio imminente degli allenamenti, ma in un battito di ciglia l’anno sarà trascorso e la stagione sarà finita. Bisogna tenerlo sempre a mente.”
D: E’ vero che Scott vuole riportare in vigore dei principi dei ‘vecchi’ Lakers?
B: “Beh sì, anche se si tratta più di una cosa ‘filosofica’. Siamo tutti d’accordo sul fatto che siamo qui per vincere le partite e conquistare titoli. Non abbiamo nessuna intenzione di accontentarci del titolo di divisione o di conference, l’unico banner che ci interessa è quello di campioni NBA. E’ fondamentale che i miei compagni capiscano subito questo principio basilare.”
D: Hai appena detto che punti all’anello, anche se la critica non vi inserisce nella lista dei contender. Cosa ne pensi?
B: “Non mi interessa molto quello che dice la critica. Sono consapevole di come veniamo visti dall’esterno, ma non ho prestato molta attenzione a questo e spero che anche i miei compagni facciano altrettanto. Noi dobbiamo fare il nostro e non tralasciare il minimo dettaglio. Fatto questo, sono sicuro che i risultati arriveranno.
D: Differenze tra questo training camp e quello dell’anno scorso?
B: Onestamente, credo sia più tranquillo. D’altronde dopo diciannove anni sai cosa aspettarti.”
D: Scott crede che puoi fare 23-24 punti a partita. Che ne pensi?
B: “Non lo so sinceramente. Comunque, ciò che importa è in quale direzione andiamo come squadra. Offensivamente andrò bene, di questo ne sono certo. Sono invece molto curioso di vedere come risponderò difensivamente, quanto saranno veloci i miei piedi.”
D: Credi di dover essere il miglior marcatore della lega per vincere qualcosa?
B: “Non dev’essere quello il nostro focus. Dobbiamo innanzitutto essere impeccabili in difesa, e solo dando il massimo ogni sera riusciremo nel nostro intento. Personalmente, è questa la mia grande sfida: in fase offensiva sono sempre andato molto bene. Sono curioso di vedere come reagirò in difesa.
D: Aspettative per la stagione?
B: Migliorare ogni giorno. Lo so, è scontato, quasi banale, ma se ci pensate attentamente è la pura verità. Credo sia quella la chiave: se migliori giorno per giorno, puoi riuscire a fare cose fenomenali.
D: Ultima domanda: sarai pronto per l’esordio?
B: “Non vedo perché non dovrei esserlo!”