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Houston Rockets

Kevin McHale: “James Harden non è un leader”

Il suo ex allenatore, Kevin McHale, non pensa che James Harden sia un leader e si complimenta con la dirigenza Rockets per l’arrivo di CP3

L’ex allenatore degli Houston Rockets e oggi analista per NBA TV Kevin McHale, discutendo dell’arrivo di Chris Paul nella franchigia texana, ha speso alcune parole anche per James Harden, definendolo un “non leader”.

James riesce a vedere tutti i passaggi e a fare quello che vuole, ma non è un leader. Ha provato ad esserlo lo scorso anno, ha provato a fare tutto quello che serve. Penso che Chris Paul lo aiuterà a ritornare ad essere un semplice giocatore più concentrato sul giocare che su altro. Ma in ogni squadra tu devi avere una voce, qualcuno che venga ascoltato quando parla. Ad esempio, se James ti dicesse “Devi giocare meglio in difesa”, lo ascolteresti? Cioè, devi prendermi in giro. Io ho vissuto quella situazione. Credetemi, tutti nello spogliatoio hanno avuto questa reazione. Tutte le volte che lui parlava di difesa gli altri quasi non lo ascoltavano.

McHale è stato allenatore a Houston fino a Novembre del 2015, quando è stato licenziato dopo sole 11 partite di un contratto che, originariamente, aveva durata triennale. Sono circolate voci di un licenziamento voluto proprio da Harden ma la stessa dirigenza dei texani le ha negate sin dall’inizio. Dopo un 2015-16 terminato con 41-41 di record, lo scorso anno a Houston è arrivato Mike D’Antoni che ha portato la franchigia ad un ottimo 55-27 al termine della stagione, vincendo anche il titolo di Coach of the Year.

Questa estate, come sappiamo, Houston ha deciso di spingere ancora più decisamente sull’acceleratore per colmare il gap con i Golden State Warriors ed ha portato in maglia rosso-bianca Chris Paul, giocatore in grado di far fare il salto di qualità alla squadra di D’Antoni ed anche sufficientemente esperto per scaricare dalle spalle di Harden una buona parte delle possibilità che il 13 aveva la scorsa stagione.

Continua McHale:

Penso che avere CP3 in squadra sarà positivo per James Harden. Gli permetterà di essere semplicemente chi è, ossia un giocatore di basket fenomenale, senza preoccuparsi di dover guidare la squadra, quella non è la sua personalità. James è uno che porta punti alla squadra e, alla fine, tendi sempre a tornare quello che sei. James di fondo è un marcatore. Puoi cambiarlo? Puoi essere qualcosa che in realtà non sei per tutta una stagione da 82 partite? Lui aiuta i suoi compagni, è un grande passatore e ha una grande visione. Come giocatore di basket però è un eccellente attaccante.

 

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