Durant ne mette 39: OKC è in finale di Conference

Doveva essere decisiva, e così è stata. Alla fine dei 48 minuti di gioco, infatti, gli Oklahoma City Thunder possono festeggiare la terza finale di Conference in quattro anni, ai danni dei Clippers, battutisi fino all’ultimo con grande orgoglio.

Allo Staples Center, però, questo non è bastato, malgrado un primo quarto giocato a livelli altissimi da parte dei padroni di casa: scesi in campo con ancora vivo il finale di gara-5, Paul e Griffin dominano i primi 12′ e mettono in serie difficoltà Durant&Co. Quest’ultimo, addirittura, è anche costretto ad uscire a causa d’un problema per falli, così come Westbrook; il numero 0 non è mai riuscito ad entrare in partita, nonostante alcune delle sue solite forzature, atte proprio a quello. Al termine del primo parziale, il risultato parla chiaro: 30-16 a favore di LA, mostruosi in avvio di gara.

Tale punteggio, però, risveglia il killer-instict del solito Kevin Durant che, alla seconda apparizione sul parquet, decide che è il momento di fare sul serio. Maggiore visione, più aggressivo, meno staticità nel gioco, attacca il canestro come se non ci fosse un domani e, per fortuna di Coach Brooks, KD tocca quota 12 punti con ancora poco meno di 2 minuti sul cronometro. Chi, invece, preoccupa ancora è Russ: 2 punti, con lo stesso tempo da giocare, e una palese mancanza di concentrazione ancora inspiegabile. Gli uomini di Doc Rivers si vedono così investiti dall’uragano col #35 e sono così costretti a vedere recuperato parte del vantaggio iniziale. All’intervallo lungo, lo score segna infatti 50-42 per i losangelini.

Alle riprese delle ostilità, l’andazzo della partita non cambia: l’MVP della regular season non pare intenzionato a giocare una gara-7, ritenuta superflua dallo stesso. Continua così a macinare punti e gioco, facendosi vedere e sentire pure in fase difensiva. I Clippers hanno però la colpa di non mantenere, o rimettere, il piede sull’acceleratore, pensando di potersi riaccendere solo nel quarto periodo, quello che risulterà, a questo punto, decisivo. Sì, perché al termine del terzo quarto, il punteggio torna, “finalmente”, in parità: 72 pari, dilapidati i 14 punti di vantaggio di appena 24′ minuti prima.

La partita però sembra ormai aver compreso quali siano le intenzioni di Durant, così come il #0 dei Thunder: RW capisce il momento e comprende quanto il suo apporto potrebbe porre fine al match. Arrivano così 19 punti, conditi da 12 preziosissimi assists. Durantola arriva a quota 39 e, per Paul e compagnia bella, questo basta e avanza, nonostante prestazioni individuali più che sufficienti.

Il risultato finale è di 104-98 per Oklahoma City che, come già detto, raggiunge le finali di Conferece per la quarta volta in tre anni e dove incontreranno gli Spurs, qualificatisi la scorsa notte.

Da segnalare, però, è l’infortunio di Serge Ibaka, uscito a metà del terzo quarto per un problema al polpaccio e che verosimilmente oggi verrà meglio controllato.

L’appuntamento, adesso, è per gara-1 di Spurs-OKC, prevista per lunedì notte all’AT&T Center di San Antonio.