Gli Houston Rockets (32-12) sono a 3.5 partite di distanza dai Warriors (37-10) per il primo posto della Western Conference e terzi, dietro anche ai Boston Celtics, nella classifica generale.
Quando Harden, Paul e Capela sono nel quintetto titolare, il parziale recita 17-0.
I Warriors hanno ceduto nella notte trascorsa al mindset dei padroni di casa, proprio quei Warriors che avevano dominato i duelli contro i texani nelle scorse tre stagioni vincendo 10 delle 11 gare di stagione regolare e liquidando Houston per due volte in una serie di Playoffs in 5 partite.
Clint Capela, stanotte 18 punti e un career-high da 4 recuperi, ha detto a ESPN nel post partita:
“Siamo fiduciosi, perché sappiamo che se facciamo quello che dovremmo fare, li battiamo. Dobbiamo continuare a giocare, sappiamo che cercheranno di rimontare se siamo noi davanti, dobbiamo mantenere questa mentalità. A volte sento che, come in passato, ci buttiamo giù dopo aver commesso qualche errore, ma oggi eravamo pronti. Penso che se facciamo il nostro dovere in difesa, i cambi, il lato debole, e se continuiamo a giocare eseguendo il nostro attacco e mantenendo la concentrazione per tutta la gara, allora abbiamo le armi per batterli. Siamo migliori di loro. Se tutti stanno bene siamo sicuramente i migliori della Lega.”
Houston ha vinto due dei tre incontri con Golden State in questa stagione, ma in tutte le gare giocate, inclusa quella di stanotte, ci sono stati problemi di infortuni. A tal proposito il “sesto uomo” di lusso di casa Rockets, Eric Gordon, ha dichiarato:
“In questo momento mentalmente abbiamo la possibilità di perseguire il primo posto. Perché se alla fine dell’anno siamo in parità, abbiamo quel margine di vantaggio, ecco perché pensavamo tutti che fosse molto importante vincere stasera. Ora che stiamo tutti bene penso che torneremo a fare una grande striscia positiva di risultati e che torneremo a fare ciò di cui abbiamo bisogno come abbiamo fatto ad inizio anno. Abbiamo davvero questa possibilità. In attacco siamo bravi quanto loro, non c’è dubbio. Difensivamente, sono una squadra da titolo. Sono solidi che vincano o perdano. Noi abbiamo ancora alti e bassi. Ecco perché dobbiamo giocare bene la prossima partita, perché dobbiamo solo sostenere lo stesso sforzo.”
James Harden, 22 punti e 8 assist con 5-9 da tre ed il 50% dal campo, ha affermato:
“Questo è quello per cui stiamo facendo il tifo. Non sarà facile, in ogni singola partita dovremo giocare per noi stessi senza mai rilassarci. Non si tratta di chi abbiamo di fronte, ma di noi e del miglioramento match dopo match. Siamo fiduciosi, siamo un gruppo fiducioso, soprattutto senza infortunati. Tornati anche Trevor [Ariza] e Gerald [Green] avremo una rotazione forte e versatile. Ovviamente i Warriors hanno il calibro di una squadra da titolo da almeno quattro anni, ma questo è quello che stiamo cercando di costruire fin qui.”
Coach Mike D’Antoni usa parole più prudenti riconoscendo, innanzitutto, la forza dei ragazzi di Steve Kerr:
“Guardaci giocare, abbiamo un sacco di roba là fuori, ma loro sono ancora i campioni. Durante un timeout ho detto ai ragazzi: ‘Dovete abbatterli, è come un combattimento fra pesi massimi, non si vince ai punti, dovete abbatterli.’ ”
“Stasera, lo abbiamo fatto, ma era stasera. Mancava Iguodala, e saranno una squadra diversa quando arriverà il momento dei Playoffs. Anche noi dobbiamo essere diversi. Almeno sappiamo che molte delle cose che possiamo fare le abbiamo nello spogliatoio. Abbiamo dimostrato di avere qualcosa lì, ora sta a noi tirarlo fuori.”
I Golden State Warriors hanno visto la partita di sabato in modo molto diverso, con diversi giocatori che hanno dato minima importanza allo scontro, affermando che i Rockets non sono una preoccupazione.
Kevin Durant ha risposto con un secco “No” quando gli è stato chiesto se i texani fossero una minaccia per il team californiano ed ha poi aggiunto:
“La stagione ricomincia quando sei nei Playoffs, quindi non importa. Dovrai battere queste squadre per arrivare dove vuoi andare. Dovrai giocare in casa ed in trasferta, quindi non conta. Vogliamo solo giocare una buona pallacanestro quando si arriva a questo punto.”
Anche Draymond Green ha minimizzato:
“Siamo alla partita numero quaranta e cosa? Sette, otto? Contro chi giochiamo Martedì? Dobbiamo solo prepararci per quella partita.”
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