Kevin Durant è una stella, non si discute. In campo, con la palla in mano, è uno dei migliori della lega. Senza palla, però, se ne facciamo una questione di rapporti con gli arbitri, uno dei peggiori. Il numero 35 dei Golden State Warriors infatti guida la non certo gloriosa classifica dei più espulsi di tutta la NBA.
L’ultima avvenuta durante la sfida tra i suoi Warriors e i New York Knicks. Al termine della gara, KD si è scagliato contro la terna arbitrale, lasciandosi sfuggire alcuni termini poco carini nei confronti degli ufficiali di gara. Un comportamento rivedibile, soprattutto quando si fa parte di una franchigia che fa (anche) dell’immagine un punto di forza.
E chissà se è stata proprio la franchigia ad obbligare Durant a scusarsi con gli arbitri. Fatto sta che le scuse sono arrivate e sono state accettate dai fischietti, che ora si aspettano maggiore collaborazione e autocritica da parte dell’Associazione Giocatori.
Bel gesto, sicuramente, quello dell’ex Oklahoma City Thunder. Gesto che però non gli impedirà di separarsi da 15mila dollari. Il Commissioner Adam Silver infatti, è intransigente su queste cose e non importa lo status di un giocatore: chi sbaglia, paga.
Tra arbitri e giocatori non ci sono mai stati rapporti idilliaci ma, in questa stagione, siamo ai minimi storici: tante squadre, tanti giocatori e diversi allenatori sono delusi dalla qualità dell’arbitraggio. Una riunione tra le due associazioni è prevista per il weekend dell’All-Star Game ma chissà che le scuse di Durant, non possano rappresentare un primo passo di avvicinamento.
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