La stagione dei Thunder si è inaspettatamente conclusa prima del previsto. Con l’arrivo di Carmelo Anthony e di Paul George, OKC sembrava essere ritornata a tutti gli effetti una contender. Contro gli Utah Jazz però la post-season è giunta al termine ed arrivato il tempo delle riflessioni.
Uno degli elementi più deludenti dei nuovi Thunder è senza dubbio stato Melo, il quale non è mai stato in grado di inserirsi al meglio nei meccanismi di squadra. A suo dire però, le responsabilità sono da cercare altrove:
“È stato fatto tutto a caso, non c’è stato niente che fosse pianificato. Non c’era una strategia sul mio ruolo in squadra, su che tipo di giocatore dovessi essere.”
Nelle parole di Anthony c’è senza dubbio un fondo di verità: i Thunder hanno sempre dato l’impressione di essere una squadra che si affida alle giocate estemporanee dei suoi singoli più che ad una coralità.
Dopo un periodo di adattamento Melo è riuscito a trovarsi un posto da terza bocca di fuoco nell’attacco dei Thunder (chiudendo un occhio, ma anche due, sull’atteggiamento difensivo), ma le sue percentuali non sono mai state delle migliori, soprattutto ai Playoff: 37,5% dal campo e 21,4% da 3 punti.
La sua permanenza nell’Oklahoma sembra comunque quasi certa, aspettando di conoscere le intenzioni di Paul George.
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