Colpaccio Jazz nella notte texana! I mormoni infatti vincono Gara 2 e pareggiano sorprendentemente la serie con Houston grazie ad una partita da record di Joe Ingles e Donovan Mitchell.
I ragazzi di Quin Snyder dovevano provarci. Tornare a Salt Lake City sul 2-0 in favore dei Rockets sarebbe stato infatti troppo devastante da accettare, troppo dura per credere di avere anche solo una chance di passare il turno. È proprio per questo che, nonostante la batosta intimidatoria subita in Gara 1, Utah è partita aggressiva sin dai primi secondi di gioco, arrivando persino a toccare quota +19 durante la prima metà di gara grazie ad un Joe Ingles da 27 punti (14 nel solo primo tempo) e 7 triple a bersaglio.
Joe Ingles posted a playoff career-high 27 points on 7-of-9 3FG, setting a Jazz record for most threes made in a postseason game #TakeNote
Houston però si sa, ha tanto di quel talento da poter recuperare qualsiasi tipo di svantaggio, talmente tanto da riuscire a ricucire facilmente lo strappo portandosi sul -9 (55-64) prima dell’intervallo lungo. Al rientro dagli spogliatoi però i padroni di casa non si fermano e, guidati da James Harden e Clint Capela, riescono persino a conquistarsi il primo vantaggio della serata (71-69) grazie ad un parziale di 16-5, salvo poi concludere il quarto nuovamente in svantaggio (86-85).
Utah infatti pare non volerne proprio sapere di perdere questa partita, e così lancia nell’ultimo periodo di gioco un parziale di 16-2 sotto la lucidissima guida di Donovan Mitchell. Seppur infatti chiuderà la sua prima partita ai Playoff con meno di 20 punti a bersaglio (incredibile!?), il giovane numero 45 pare non aver perso la buona abitudine di regalarci record su record.
Grazie infatti agli 11 assist smazzati in serata (conditi da 17 punti, 5 rimbalzi e due recuperi), Spida-Mitchell ha sorpassato Mr. John Stockton per maggior numero di assistenze distribuite durante una partita di Playoff da un rookie, entrando sempre più di diritto nella storia della franchigia. Naturalmente, tutti questi record non potevano che concludersi con la vittoria di Utah, che approfitta di una serata perfetta al tiro (52% dal campo e addirittura il 47% dall’arco dei tre punti) e dei preziosi contributi di Crowder (15 punti e 10 rimbalzi), Burks (17 punti) e del ritrovato Gobert (15 punti, 14 rimbalzi e 3 stoppate) per tornare tra le mura amiche sull’1-1 nella serie.
Dall’altra parte, non bastano i 32 punti (con 11 assist e 6 rimbalzi) di James Harden, i 23 di Chris Paul e i 21 (con 11 rimbalzi e due stoppate) di Clint Capela per salvare i Rockets, ‘colpevoli’ di una serata pessima al tiro (40% dal campo e 27% da 3pt) e di aver forse sottovalutato troppo l’avversario. In ogni caso appuntamento ora a Gara 3, che sembra avere tutte le carte in regola per trasformare la notte tra venerdì e sabato in qualcosa di davvero speciale.