Partita normale ieri sera per Stephen Curry che ha a lungo litigato con i ferri di New Orleans salvo aggiustare un po le sue cifre nel finale, chiudendo con 23 punti e 4/9 da tre punti e portando a casa la vittoria per i suoi Golden State Warriors.
Fondamentale però è stata una di queste quattro triple, quella che gli ha permesso di superare Manu Ginobili e raggiungere il terzo posto per triple segnate in post season a quota 326. Il prodotto di Davidson sta riscrivendo i record per quanto riguarda il tiro da tre punti, basti pensare che ha segnato più di 70 triple nelle ultime tre campagne ai Playoff (con un record di 98 in quelli del 2015) e ha raggiunto questa posizione con solamente 78 partite giocate; una media di 4 triple realizzate a partita con una percentuale del 41%, irreale per un giocatore che subisce così tante attenzioni da parte delle difese avversarie.
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Davanti a lui ora ci sono solamente LeBron James, 346 in 227 partite giocate, e il primatista Ray Allen e il primatista Ray Allen a quota 385 in 171 partite giocate.
Visto il ritmo a cui il folletto della Baia sta procedendo, e la sua squadra, che solitamente fa percorso netto ai Playoff, difficile non ipotizzare un suo raggiungimento della vetta di questa graduatoria in un paio di stagioni con la possibilità di portarla ad un livello difficilmente raggiungibile da qualsiasi altro giocatore.
Questo record è si frutto del grande talento di Stephen Curry, che con il suo range illimitato ha portato ad un livello superiore il tiro da tre punti, costringendo le difese ad adattarsi alla sua pericolosità, ma il plauso va fatto anche alla squadra che da 3 stagioni da la possibilità al giocatore di arrivare fino in fondo a giocarsi il titolo dandogli modo anche di incrementare i suoi numeri.
Non ci sono dubbi che arrivare in cima questa graduatoria faccia solamente piacere al giocatore, ma per questa stagione l’obiettivo rimane uno soltanto, bissare la vittoria dell’anno scorso.
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