Sotto 2-0 dopo le due sconfitte rimediate a Boston, i Cavs arrivavano alla Quicken Loans Arena per una gara 3 che, in caso di sconfitta, avrebbe reso quasi impossibile ogni tentativo di rimonta. L’istinto di sopravvivenza dei giocatori di coach Lue ha fatto sì che Cleveland giocasse al meglio delle proprie possibilità: 30 punti di distacco rifilati ai Celtics e serie momentaneamente sul 2-1.
Guai ad abbassare la tensione: è questo l’imperativo di Tyronn Lue in vista di Gara 4, in programma questa notte. Il “senso di emergenza”, del giocare con le spalle al muro deve essere ancora alto fra i suoi:
“Sappiamo cosa dobbiamo fare. Lo abbiamo già fatto altre volte. Abbiamo un sacco di veterani e loro sanno cosa serve per vincere. Non possiamo essere soddisfatti di una sola vittoria. È solo una: lunedì dovremo giocare per ripeterci.”
Le parole di Lue hanno un fondo di verità. I Cavs si sono già trovati sotto per 2-1 in questi Playoff, al primo turno contro gli Indiana Pacers. Inoltre, quattro giocatori del roster (James, Love, Thompson e JR Smith) erano presenti già durante l’epica rimonta delle Finals 2016.
L’allenatore dei Cavaliers ha spiegato la sua scelta di far rivedere il video della partita ai suoi giocatori. In Gara 4 vuole la stessa intensità:
“Volevo ricordargli che questo è il modo in cui dobbiamo giocare.”
Lue ha speso parole anche per LeBron, autore di una Gara 3 da 27 punti e 12 assist:
“Credo sia stata una delle migliori partite che gli abbia mai visto giocare per aiuto ai compagni, nei close-out a Brown, Morris, Smart. Ha fatto un grandissimo lavoro nello stabilire il livello di intensità necessario per vincere.”
Infine il coach si è espresso anche sulla questione Jordan Clarkson, fin qui ai margini della serie e da un po’, anche delle rotazioni:
“Non credo sia nervoso o spaventato. Quando ti prendi 11 o 12 tiri in uscita dalla panchina ai Playoff, non lo sei.”
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